I 100 anni di Enzo Triberti, l’ultimo dei combattenti e reduci di Lazise

LAZISE - Enzo Triberti, il più anziano e l'ultimo dei combattenti e reduci di Lazise, ha tagliato il 30 aprile il traguardo del secolo. Mente lucida e carattere gioviale, il ricordo della prigionia in Russia.

E’ nato il 30 aprile 1922 a Chions, in provincia di Udine e risiede da molti anni a Verona in via Bonomi 8. Ma la sua seconda “patria” è e resta Lazise. Non a caso è iscritto alla sezione dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci fin dal suo rientro in Patria dopo la prigionia tremenda in Russia. Era la primavera del 1945.

Enzo Triberti.

“Sono felice di questa giornata splendida a Lazise – esordisce lucidamente Triberti – perchè a questo lago mi lega il ricordo indelebile di mia moglie Tina, al secolo Triestina Bozzini, sorella di Vittorio Trento Bozzini che è stato sindaco, preside, e un grandissimo alpino. Quando rileggo la sua opera letteraria “Neve Rossa” che mi riporta ai patimenti della prigionia resto impietrito. Dapprima sono stato inviato prigioniero in Polonia, dopo la cattura a Roma il 9 settembre 1943, e successivamente nel lager di Konigsberg oggi la russa Kaliningrad. I russi mi hanno liberato nel 1945 e sono rientrato a Verona dopo diverse peripezie il 9 ottobre dello stesso anno. La mia casa era distrutta, mia madre era morta per una fucilata accidentale mentre camminava nel quartiere di San Zeno. Mo fratello Paolo morto sotto un bombardamento alla Stazione di Porta Nuova. Gli altri quattro miei fratelli dispersi in città. Rintracciati, per loro divenni tutore e per questo ricevetti un encomio dal Prefetto.”

A far festa ad Ezio il sindaco di Lazise Luca Sebastiano, il presidente provinciale della Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Amedeo De Maio, Mario Martini e Sergio Marconi , rispettivamente presidente e segretario della sezione di Lazise ed una buona rappresentanza delle associazioni d’arma locali con i loro labari. La cerimonia di consegna della pergamena da parte di De Maio è avvenuta presso la locale chiesetta di San Nicolò al porto, autentico monumento dedicato da molti anni al ricordo di tutti i caduti di tutte le guerre, dopo il restauro avvenuto nel 1953.

“Sono veramente orgoglioso di aver consegnato al centenario Triberti, Croce al Merito di Guerra, questo piccolo volume editato dalla sezione comunale dell’ANCR in suo ricordo – ha sottolineato il sindaco Sebastiano – perchè racchiude la storia di una vita, di un Granatiere di Sardegna caparbio e attaccato alla sua Patria ed alla famiglia, alla moglie ed ai figli Paolo, Laura e Renato. Onora sia il nostro paese che la nostra comunità, non da meno il ricordo indelebile del mio predecessore Vittorio Trento Bozzini al quale alcuni anni fa abbiamo dedicato la piazzetta dove per molti anni ha risieduto.”

“Ho cominciato a lavorare a 14 anni, in particolare in una officina meccanica , in città nell’area di San Zeno dove sono sempre vissuto con la famiglia – soggiunge Enzo Triberti – e quando è iniziata la guerra mi sono arruolato volontario per consentire a mio fratello di rimanere a casa. Mio padre era deceduto e bisognava aiutare la famiglia. Sono stato arruolato nel 1942, nel 1° reggimento Granatieri di Sardegna a Roma, e successivamente nel 2° Reggimento Granatieri, sempre a Roma. Rimasi fino al 9 settembre quando appunto venni fatto prigioniero. Una vera odissea, ma oggi festeggio un risultato che mai avrei sperato. E con una festa così conto di venire a Lazise anche il prossimo anno!

Sergio Bazerla

 

 

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