A Tremosine università all’opera per salvare le antiche sementi

TREMOSINE - Nel paese altogardesano un gruppo di appassionati ha dato avvio ad una interessante ricerca di antiche varietà di sementi autoctone. Coinvolto il dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente dell’Università di Pavia.

Tutto è cominciato un anno fa, con il ritrovamento casuale di un fagiolo di colore rosso scuro, di piccola taglia, nel solaio di una vecchia casa nella frazione di Voltino.

Un fagiolo diverso da quelli che conosciamo, che ha destato interesse e curiosità. Era stato dimenticato lì da almeno 30 anni, e fortunosamente si era salvato dai topi e dall’inclemenza del tempo. «Se fosse una specie autoctona, ormai scomparsa?», si sono chiesti a Tremosine, dove un gruppo di amici, per lo più coltivatori d’orto per passione, ha deciso di andare a fondo e di risalire alle origini di quel fagiolo.

È stata la scintilla che ha innescato una appassionata ricerca di antiche varietà di sementi autoctone, tra gli anziani che fanno l’orto e che utilizzano semi che in ogni famiglia si tramandano da generazioni.

Il tutto su rigorose basi scientifiche, grazie al coinvolgimento del prof. Graziano Rossi del dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente dell’Università di Pavia, che ha battuto le case e gli orti del territorio, rintracciando diverse varietà di semenze antiche.

«Dietro questi semi – dice Domenico Marchetti, uno dei promotori dell’iniziativa – ci sono le storie delle persone che li hanno tramandati e coltivati».

Addirittura alcune varietà sono localmente conosciute con il nome delle persone che le coltivano. È il caso dei fagioli del «Belèsi», soprannome di Giuseppe Perini di Voltino (1915 – 2007), oppure di quelli della «Nina Laini», ovvero Margherita Pedercini di Vesio (1887-1985). Ora l’Università di Pavia sta effettuando studi genetici sulle varietà locali di fagioli, ma anche di mais, pomodori giganti e rape.

Cultivar che potrebbero finire nel Registro Nazionale della varietà di specie agrarie e ortive, con semi destinati alla banca del Germoplasma Vegetale.

 

 

 

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