La candidatura del Monte Baldo a Patrimonio dell’umanità Unesco

NAGO - Giovedì 24 novembre alle 20.30 a Nago, presso la Casa della Comunità, conferenza sulla candidatura del Monte Baldo unitario a Patrimonio dell’umanità UNESCO. Relazionano Quinto Canali e Anna Vittoria Ottaviani dell’Associazione Monte Baldo Patrimonio dell’umanità.

Sarà l’occasione per scoprire e conoscere gli obiettivi della candidatura e lo stato del programma.

Studi di vario genere, un’ampia letteratura e numerosi convegni attestano il Monte Baldo quale bene le cui unicità, universalità, eccezionalità e integrità potrebbero sostenere il perseguimento e l’ottenimento del maggiore riconoscimento planetario, vale a dire il Patrimonio Mondiale UNESCO.

Per questa ragione si è deciso di intraprendere il percorso della candidatura Patrimonio Unesco.

I suoi valori sostanziali del Baldo sono di tipo misto, ovvero naturali e culturali. Si tratterebbe del primo caso in Italia. Infatti nel mondo i riconoscimenti Unesco di tipo misto sono appena 39.

L’incontro è promosso dall’Associazione Monte Baldo Patrimonio dell’Umanità, che conta più di cento soci, sia veronesi che trentini, e si pone l’obiettivo di favorire sensibilizzazione e conoscenza verso gli enti locali, le associazioni, i portatori di interessi e i cittadini dei territori interessati. Il fine ultimo è il riconoscimento della montagna come patrimonio dell’Umanità Unesco.

L’appuntamento è giovedì 24 novembre alle ore 20.30.

 

Il Monte Baldo pur essendo per il 58% in territorio Veneto e per il 42% in Trentino, è una unica realtà, geografica, naturalistica ed identitaria, che presenta tutte le caratteristiche per rientrare nella lista del patrimonio mondiale Unesco, non solo per i suoi valori naturali eccezionali, dal punto di vista geologico ed in particolare botanico e micro-faunistico, ma anche per la presenza di paesaggi culturali particolari e singolari come quelli delle malghe e dell’alpeggio, delle testimonianze storiche dell’uso del territorio collinare e montano con i suoi particolari e caratteristici insediamenti architettonici, delle numerose testimonianze della Grande Guerra, tutte espressione della fatica nell’abitare in montagna e nello stesso tempo, della resistenza delle comunità montane all’abbandono della stessa.

La catena del Baldo domina l’alto Garda veronese.

 

Il Monte Baldo (dal Cinquecento conosciuto anche come “Hortus Italiae” e poi “Hortus Europae”) è una dorsale montuosa che si estende per 390 kmq. (da 65 a 2218 m.s.l.m.) tra il lago di Garda ad Ovest e la Valle dell’Adige ad Est, la Valle di Loppio a Nord e la pianura veronese a Sud.

Il suo territorio conta quindici comuni con una superficie complessiva di 650 kmq e più di sessantamila abitanti: dieci veneti (Brentino Belluno, Brenzone sul Garda, Caprino Veronese, Costermano sul Garda, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Malcesine, Rivoli Veronese, San Zeno di Montagna, Torri del Benàco) e cinque trentini (Ala, Avio, Brentonico, Mori, Nago Torbole).

Pista preistorica di penetrazione umana verso e oltre le Alpi e, nei millenni più recenti, territorio di confine, il Monte Baldo è valutato e riconosciuto a livello internazionale quale luogo privilegiato di biodiversità naturalistiche e ambientali, vegetali e microfaunistiche, per la grande quantità di specie rappresentative di varietà climatiche differenti, da quelle mediterranee a quelle alpino-artiche.

lago di garda
Veduta del Garda dal monte Baldo.

 

 

I commenti sono chiusi.