Al MarteS l’opera che ha stuzzicato l’interesse dei collezionisti mondiali

CALVAGESE DELLA RIVIERA - Sabato incontro di approfondimento con la studiosa e storica dell’arte Cecilia Cavalca sull’opera di Ludovico Mazzolino. Dal Rinascimento ferrarese alla Collezione Sorlini, passando per importanti raccolte britanniche e newyorchesi.

Sabato 25 febbraio alle 17 il MarteS di Calvagese della Riviera (BS) ospita l’incontro d’approfondimento “Ludovico Mazzolino. Un’opera del Rinascimento ferrarese nella Collezione Sorlini” con la partecipazione della storica dell’arte Cecilia Cavalca, tra i maggiori studiosi che si sono distinti per aver raggiunto e divulgato alcuni degli esiti più originali nella conoscenza dell’arte emiliana tra XV e XVI secolo.

Acquisita nel 2008 e insignita della notifica dallo Stato italiano per l’eccezionale importanza storico-artistica, la tavola è una delle opere più particolari del MarteS.

Posti limitati (ingresso 12 euro) – prenotazione obbligatoria al 0305787631 o [email protected].

Cosa ci fa un’opera del Rinascimento d’area ferrarese in provincia di Brescia e all’interno di una collezione fortemente vocata al sei-settecento veneto e veneziano? Quali vicende l’hanno portata nella sua attuale collocazione e cosa la rende rilevante nel contesto della produzione generale del suo autore?

Lo racconterà la studiosa e storica dell’arte Cecilia Cavalca – tra i maggiori studiosi che si sono distinti per aver raggiunto e divulgato alcuni degli esiti più originali nella conoscenza dell’arte emiliana tra XV e XVI secolo – che sarà relatrice dell’incontro “Ludovico Mazzolino. Un’opera del Rinascimento ferrarese nella Collezione Sorlini” al MarteS Museo d’arte Sorlini di Calvagese della Riviera (BS).

Palazzo Sorlini, sede del MarteS: la galleria.

Il dipinto

Giunto in Collezione Sorlini nel 2008 per volere di Luciano, la “Sacra famiglia coi Santi Sebastiano e Rocco” (1511) di Ludovico Mazzolino, è esposta nella Sala del MarteS dedicata a Giambellino, accanto a opere di Savoldo, Campagnola e Benedetto Rusconi, detto il Diana, dimostrando quanto la sensibilità del Collezionista bresciano venne ad aprirsi a linguaggi sempre più colti e raffinati, maturando un gusto in grado di emanciparsi rispetto allo smagliante e sensuale decorativismo tipico della grande pittura veneziana sei e settecentesca. Già notificata dallo Stato italiano quale opera di eccezionale importanza storica e artistica, è firmata e datata in caratteri dorati e costituisce un’importante testimonianza dell’attività giovanile del pittore ferrarese. In questa preziosa tavoletta si sente l’eco della pittura nordica e l’insegnamento di Giorgione, elementi che conducono verso un’accentuazione dei caratteri anticlassici, ben visibili nella marcata espressività delle figure e nella caratterizzazione del paesaggio quasi avvolto dalla bruma padana.

La “Sacra famiglia coi Santi Sebastiano e Rocco” (1511) di Ludovico Mazzolino.

 

La storia

La preziosa e rara tavoletta di Ludovico Mazzolino viene acquistata dall’imprenditore Luciano Sorlini nel 2008, in un momento ormai molto avanzato rispetto alla storia di quella che oggi chiamiamo “Collezione Sorlini”.

Sorlini guardò con interesse la vendita milanese della Casa d’aste Porro in quanto intenzionato ad aggiudicarsi un dipinto cinquecentesco del bergamasco-veneziano Cariani. Non appena vide la tavoletta del ferrarese non esitò a sceglierla come prioritaria rispetto alla sacra conversazione di Giovanni Busi, detto il Cariani. La vicenda testimonia molto bene l’evoluzione dell’imprenditore bresciano, che avviò le proprie incursioni sul mercato antiquario italiano e internazionale nell’intento di arredare convenientemente le proprie dimore poste nel veneto ma che, dopo il 2000 – anno di riconoscimento della Fondazione Luciano Sorlini – cambiò orizzonti e si assicurò il meglio che il mercato gli sottoponeva, a prescindere dall’appartenenza delle opere all’ambito geografico veneto e veneziano.

L’opera di Mazzolino non è opera per tutti, bensì un dipinto raffinato da grande collezionista. A colpire Sorlini fu la stesura meno convenzionale, meno prevedibile nel XVI secolo, forse segnata da un modo di dipingere più vicino allo stile bresciano di Romanino. Mazzolino, infatti, qui dà vita a tipi umani caricati, quasi grotteschi, all’interno di un’ambientazione archeologizzante di grande fascino. La tavoletta è concava per la naturale flessione del supporto ligneo. Opera di carattere devozionale si avvale di lumeggiature in oro (i nimbi dei Santi), compresa la firma in caratteri aurei. Sul retro spicca la ceralacca che attesta la provenienza dalla celeberrima Collezione ferrarese del Marchese Costabili*.

  • Ludovico Mazzolino (Ferrara circa 1480 – 1528)
  • Madonna con il Bambino, San Giuseppe, San Sebastiano e San Rocco (1511)
  • Olio su tavola Cm 38 x 34,2
  • Firmato e datato in basso a destra

*PROVENIENZA

  • Ferrara, Collezione Costabili
  • Gran Bretagna, collezione Lord Winborne C
  • hristie’s Londra, vendita all’asta 9 marzo 1923, n°22 del catalogo
  • New York, collezione Suida Manning
  • New York, Richard L. Feigen
Luciano Sorlini.

Cecilia Cavalca

Laureata all’Università degli Studi Bologna, specializzata all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Cecilia Cavalca ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’arte moderna presso l’Università di Ginevra. I suoi interessi di ricerca sono rivolti in particolare all’arte dell’Italia settentrionale, con una speciale attenzione alle tecniche di costruzione e pittoriche, alla storia della committenza e alla circolazione dei modelli in area mediterranea; da oltre un quindicennio si dedica allo studio del Rinascimento bolognese e più in generale delle relazioni artistiche che legano l’Emilia Romagna a Firenze, Venezia e Roma.

Professore a contratto e professore invitato presso Università ed Enti di alta formazione italiani e stranieri, è membro dei consiglieri del Centre d’Art d’Època Moderna (CAEM) dell’Università degli Studi di Lleida. Come autrice ha partecipato inoltre alla realizzazione dei cataloghi di numerose raccolte museali (Quadreria dell’Arcivescovado di Milano; Museo d’Arte antica del Castello Sforzesco; Galleria Nazionale di Parma; Pinacoteca Nazionale di Bologna; Pinacoteca Ambrosiana) e ha collaborato a diverse esposizioni tra le quali, Pietra Dipinta. Tesori nascosti del ‘500 e del ‘600 da una collezione privata milanese (Milano, Palazzo Reale 2000); Capolavori da Scoprire. La collezione Borromeo (Milano, Museo Poldi Pezzoli, 2006); Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L’arte a Ferrara nell’età di Borso d’Este (Ferrara, Palazzo dei Diamanti 2007); Botticelli to Titian. Two Centuries of Italian Masterpieces (Budapest, Sz.pmüv.zeti Múzeum, 2009); Bellini. Dall’icona alla storia (Milano, Museo Poldi Pezzoli, 2012).

Da ultimo, si segnala il determinante contributo della Professoressa Cecilia Cavalca per la temporanea ricomposizione espositiva del Polittico Griffoni di Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti, uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano (Bologna, 2020-2021).

Info & prenotazioni

  • Posti limitati con prenotazione obbligatoria
  • Costo biglietto: 12 euro – Prenotazione obbligatoria

Previa prenotazione sul sito del MarteS, è attivo il servizio di Dogsitting a cura di Bauadvisor, che consente ai proprietari di cani d’affezione che intendono visitare la Collezione o partecipare alle iniziative del Museo di evitare di separarsi dal proprio cane, conducendolo con loro fino all’ingresso e affidandolo, alla data ed all’orario stabilito, alle operatrici cinofile fino al termine della visita.

MarteS

Inaugurato ufficialmente il 31 marzo 2018, il Museo d’Arte Sorlini vanta una delle maggiori Raccolte private italiane, composta da 184 opere di pittura veneta e veneziana del periodo XIV – XIX secolo.

Tra gli autori rappresentati: Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Gerolamo Savoldo, Padovanino, Sebastiano Ricci, Giambattista Tiepolo, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto. Dal 2022 il Museo fa parte del circuito Abbonamenti Musei Lombardia.

Palazzo Sorlini, sede del Martes.

 

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