Il teatro di Salò “luogo del cuore” Fai

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SALÒ – Il sindaco Cipani ha messo il suo recupero nel programma amministrativo. Utopia o possibilità reale? Intanto il vecchio teatro comunale di Salò finisce tra i “Luoghi del cuore” del Fai.

Ecco cosa scrive il Fondo per l’ambiente italiano sul proprio sito a proposti del teatro di Salò: «Nel 1802, da un documento dell’Archivio di Stato di Milano si è a conoscenza di una controversia sorta per l’ampliamento del Teatro di Salò. Ma è nel 1869 che alcuni cittadini guidati dall’avv. Pirlo (il teatro si chiamerà così fino al 1905) fecero ricostruire il teatro affidando l’incarico della progettazione all’architetto Achille Sfondrini di Milano. Il sipario dipinto da Pessina raffigurava le maschere italiane in convegno a piazza del Popolo a Roma. La sera del 1 novembre 1873 si aprì il teatro con il Rigoletto di Verdi. Risulta attivo nel 1907 e figura con il nome di Teatro Sociale. Vi si svolgeva una regolare stagione lirica e di prosa. La struttura era in legno con quattro ordini di palchi, camerini, palcoscenico per una superficie di circa 1000 mq. E’ stato magazzino comunale dagli anni ’70. Teatro in ristrutturazione; nel ’99 sono iniziati i lavori di recupero architettonico e strutturale. I lavori di rifacimento della facciata e del tetto sono terminati nel 2002».

Nel gennaio 2013 il teatro salodiano finì tra i «Beni culturali invisibili» individuati dalla Fondazione Telecom Italia. L’espressione «beni invisibili» si riferisce ai giacimenti d’arte che si trovano nei depositi dei nostri musei, ma anche ai beni immobili non visibili perché chiusi e abbandonati, che invece potrebbero diventare, con un progetto di valorizzazione, un elemento attrattivo per l’economia e il turismo locale. Tra questi, appunto, il vecchio teatro comunale salodiano, diventato protagonista di un video sponsorizzato dalla Fondazione Telecom, in cui la ballerina classica Lucia Monaco danza sulle punte in quel che resta del teatro, un gioiello che, come tanti in Italia, è abbandonato da anni al suo decadente destino.

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Il video, intitolato «Lo spettacolo invisibile», diretto e montato da Giulio Tonincelli, è frutto del lavoro di un gruppo di giovani artisti bresciani. È prodotto da Fulvio Lacitignola e Gabriele Magrograssi; fotografia di Niccolò Corradini; riprese di Stefano Cipani; segretaria di produzione Alessandra Sanvitti. La musica è la «Sonata in sol minore» di Henry Eccles nella trascrizione del giovane contrabbassista salodiano Federico Franchini, eseguita con il contrabbasso «Biondo», strumento preziosissimo,costruito dal liutaio Gasparo da Salò intorno al 1590 e dal 2006 affidato in comodato al Comune di Salò.

Il futuro del teatro

Nel programma dell’Amministrazione di Giampiero Cipani, già primo cittadino per due tornate, dal 1999 al 2009, e rieletto sindaco lo scorso maggio, si legge: «Si ritiene impegno prioritario il recupero e restauro del teatro comunale dove dar vita a una stagione di spettacoli di respiro internazionale così da soddisfare le esigenze non solo della città, ma dell’intero territorio gardesano e valsabbino, nonché quelle di un pubblico turistico europeo gravitante sul lago di Garda».

Per molti è un’operazione impraticabile: dal punto di vista logistico perché oggi il teatro non dispone più degli spazi necessari per funzionare a dovere; dal punto di vista economico perché, al di là dei costi di ristrutturazione, si ritiene che gli oneri per la gestione della struttura sarebbero insostenibili per le casse comunali.

Il dibattito è aperto. Voi che ne dite?

teatro salò
Un’immagine d’epoca dell’interno del teatro comunale salodiano
teatro salò
Un altro scatto d’epoca: l’esterno del teatro

 

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