Amianto, una presenza che fa paura

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PADENGHE – Interpellanza consiliare del gruppo di minoranza “Padenghe sei TU” sulla presenza di eternit sul tetto dell’immobile della “ex banca” di Padenghe.

L’hanno presentata i consiglieri comunali Roberta Gandelli, Noemi Bonapace e Monica Zannoni, che fanno notare che già in agosto avevano segnalato la presenza di eternit sul tetto dell’immobile della “ex banca” di Padenghe e chiedevano, tra le altre cose, «se era stata fatta una valutazione del rischio per la salute, considerato che lo stabile è collocato in centro al paese». Ora la minoranza torna sulla questione e chiede se il Comune è intervenuto.

“La presenza di amianto – dicono i consiglieri di minoranza – negli ambienti di vita, in particolare quello utilizzato per le coperture degli edifici, è un tema di particolare importanza, sia per gli aspetti di carattere ambientale e sanitario che per quanto riguarda gli adempimenti normativi e procedurali che sono in capo non solo agli Enti pubblici chiamati a ricoprire specifici ruoli ma anche agli stessi cittadini.

In dieci anni sono stati diagnosticati, nella sola Lombardia, oltre 3.200 casi di mesotelioma pleurici di cui il 65% dovuti ad una esposizione professionale all’amianto misurata su un arco temporale medio di 28 anni. Tre milioni di metri cubi, invece, è il numero che rappresenta quanto ancora l’eternit sia presente sul territorio regionale, dove ad oggi manca una vera e propria mappatura dei luoghi contaminati e pochissimo è stato fatto per la bonifica dei siti dismessi.

Questa perfetta icona del profitto ad ogni costo fu messa al bando nei paesi scandinavi già alla fine degli anni Settanta. Per contro, in Italia si continuò a produrlo sino alla metà degli anni Ottanta ed ad installarlo anche successivamente.

Oltre ad essere pericoloso per la salute, l’amianto è stato il protagonista indiscusso della bruttura edilizia nazionale e continua a contribuire al degrado urbano. Nonostante gli incentivi allo smaltimento lo si trova ovunque, anche nel nostro centro storico, proprio di fronte alla neo-milionaria piazza.

Nel mese di Luglio 2012, la Regione Lombardia ha emanato la Legge N. 14 avente ad oggetto: “Norme per il risanamento dell’Ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto”, legge che ha introdotto significative modifiche alla precedente normativa, pari titolo, N. 17 del 2003.

Tale novità legislativa richiama l’obbligo, già previsto dal 2003, di comunicare alla Asl competente la presenza di amianto o di materiale contenente amianto negli edifici. Da quest’anno, inoltre, la Legge prevede l’applicazione di una sanzione nel caso in cui tale comunicazione non venga inoltrata.

Ma la recente normativa contiene anche importanti disposizioni che la Regione ha ritenuto di emanare, quali la promozione di politiche educative, di azioni formative ed informative, piani per il censimento dell’amianto che vede il Comune collaborare con l’Asl,  la previsione di Piani di bonifica a medio e lungo termine ed altri aspetti di interesse per la cittadinanza.

Per motivi di tutela dei cittadini e di decoro civico, quindi, la lista Padenghe sei Tu chiede al sindaco, quale responsabile primario della Salute Pubblica, di fare il possibile per sensibilizzare la cittadinanza sull’argomento, fornire le indicazioni necessarie per adempiere agli obblighi previsti dalla normativa regionale, mettere a disposizione i modelli per l’autodenuncia e verificarne l’esistenza in condutture, tetti, fabbricati ed ogni altra struttura ed opera di proprietà o pertinenza comunale.

Ecco il testo dell’interpellanza.

Premesso:

– che la presenza di amianto negli ambienti di vita, in particolare quello utilizzato per le coperture degli edifici è un tema di particolare importanza e che desta interesse nella cittadinanza, sia per gli aspetti di carattere ambientale e sanitario che per quanto riguarda gli adempimenti normativi e procedurali che sono in capo non solo agli Enti pubblici chiamati a ricoprire specifici ruoli ma anche agli stessi cittadini;

– che La Regione Lombardia, con la L.R. n. 17/2003, ha avviato il censimento di tutte le fonti di amianto;

– che con Deliberazione di Giunta Regionale n. 8/1526 del 22 dicembre 2005 è stato approvato il ”Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL)”;

– che il censimento deve essere realizzato dalle ASL, in collaborazione con i Comuni del territorio, mentre la mappatura e il monitoraggio ambientale sono affidati all’ARPA;

– che il censimento cerca di definire: dove è l’amianto; quanto ce ne è; in che stato di conservazione è;

– che il PRAL fissa il termine del 2015 per effettuare la rimozione ed il conferimento in discarica di tutto l’amianto presente sul territorio regionale lombardo;

– che aderire al censimento è un adempimento obbligatorio per i proprietari di immobili contenenti amianto;

– che ai proprietari di immobili con presenza di manufatti contenenti amianto veniva chiesto di inviare entro il 31 gennaio 2013 il previsto modello di censimento all’ASL competente;

– che in caso di inadempimento è prevista una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 1.500,00 euro;

Considerato:

– che l’amianto è un minerale naturale con struttura fibrosa e particolari caratteristiche di resistenza al calore, per questo motivo, in passato, è stato molto utilizzatocome copertura in edilizia, sotto forma di lastre piane o ondulate di cemento-amianto (eternit), oppure come isolante termico;

– che dopo aver accertato la sua nocività per la salute, lo Stato Italiano, con la L. 257/1992, ne ha vietato l’utilizzo;

– che con il passare del tempo e con l’esposizione agli agenti atmosferici, subisce un progressivo degrado che può determinare il rilascio di fibre nell’ambiente determinando pericolo per la salute;

– che queste fibre di amianto, liberate nell’aria, causano gravi malattie all’apparato respiratorio come l’asbestosi, il carcinoma polmonare ed il mesotelioma e che queste malattie possono insorgere anche dopo molti anni dall’esposizione;

Tenuto altresì conto che l’Ente Locale, prima Istituzione alla quale il cittadino fa riferimento, ha il dovere di contribuire a fornire una corretta informazione, come peraltro previsto dall’art. 2, comma 4, della L.R. n. 17/2003;

Considerata l’importanza attribuita da codesta Amministrazione alla salute pubblica ed al decoro urbano, ancorché limitata alla cura del verde, come specificato con ordinanza n. 19 del 23.09.2014;

Si interpella il sindaco, quale responsabile primario della Salute Pubblica, per conoscere:

1. se il Comune di Padenghe sul Garda ha effettuato una campagna di comunicazione per sensibilizzare la cittadinanza sull’argomento e per informare sull’obbligo per i proprietari, amministratori di immobili e/o dei titolari di attività lavorative dove vi è la presenza di cemento-amianto, di auto-notificare la presenza di tale materiale;

2. come mai sul sito del Comune non sono state fornite le indicazioni necessarie per adempiere all’obbligo previsto dalla normativa regionale e non sono stati messi a disposizione i modelli per l’autodenuncia, come invece hanno fatto tanti comuni veramente attenti ai problemi ambientali;

3. se è stata fatto un controllo sulle conduttore dell’acqua, considerate le frequenti rotture che avvengono sul territorio comunale, per verificare se ci siano delle condutture in cemento-amianto;

4. se il comune di Padenghe è in possesso di un rilievo degli edifici che presentino coperture in Eternit contenenti amianto e del loro stato di conservazione;

Inoltre, considerato che con ns. interpellanza Prot. n. 4148 del 19.08.2014 veniva segnalata la presenza di eternit sul tetto dell’immobile della “ex banca” di Padenghe e si chiedeva tra le altre cose “se era stata fatta una valutazione del rischio per la salute, considerato che lo stabile è collocato in centro al paese “ ed il Sindaco si limitava a rispondere semplicemente “la presenza di amianto sul tetto della ex banca è stato denunciato ai sensi di legge e non costituisce pericolo per la salute. Solo quando verrà rimossa seguirà le procedure previste dalla legge”;

si chiede se il Comune ha provveduto, come prescrive la legge, tenuto conto che l’immobile è visibilmente degradato e tenuto conto della presenza, nell’area contigua al manufatto in cemento-amianto, di edifici abitati e pubblici esercizi, a richiedere all’avente titolo dell’immobile di produrre idonea valutazione dello stato di conservazione della copertuta in cemento amianto, tramite l’applicazione dell’Indice di Degrado, sottoscritta da un tecnico abilitato, di cui al Decreto della Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia n. 13237 del 18/11/2008, in caso di risposta affermativa si chiede di avere copia della relazione relativa alla valutazione del rischio.

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