Klimt e il mistero di Malcesine am Gardasee

0

TOSCOLANO – Sabato 24 gennaio a Toscolano si presenta il libro «Gustav Klimt e Malcesine. La famiglia Zuckerkandl e il mistero di un quadro scomparso».

L’evento, in programma alle 17 al Centro Studi Visintini di Toscolano, è organizzato dall’Associazione Cultura In Musica Limes in occasione dei giorni della Memoria e delle vittime dell’Olocausto (l’ingresso è libero). Interverranno Mauro Grazioli e il curatore del libro Paolo Boccafoglio.

Alle 18.30 è previsto un rinfresco e, a seguire, un concerto del pianista Carlo Levi Minzi(musiche di Arnold Schönberg, Victor Ullmann e Frederic Chopin).

Il volume «Gustav Klimt e Malcesine. La famiglia Zuckerkandl e il mistero di un quadro scomparso», edito dalla rivista “Il Sommolago”, ricostruisce la storia del quadro «Malcesine am Gardasee» (nella foto un particolare).

Nonostante ancor oggi monografie sull’artista riportino che fu l’albergo Morandi di Tremosine ad ospitare il pittore, l’autore dimostra invece inconfutabilmente come fu a Malcesine che Klimt passò la sua sola, lunga vacanza estiva trascorsa all’estero e come lì furono realizzati non solo i due paesaggi «Malcesine am Gardasee» e «Kirche in Cassone», ma anche «Italienische Gartenlandschaft».

Dalla diatriba sulla location da cui venne eseguito il paesaggio l’autore del volume prende spunto per seguire la vicenda della famiglia di ricchi ebrei viennesi Zuckerkandl, che acquistarono il quadro e lo conservarono – insieme a vari altri quadri di Klimt, con cui erano in rapporti di amicizia – fino all’annessione dell’Austria al Reich nazista.

«Malcesine am Gardasee» è senz’altro la più celebre opera d’arte ispirata al lago di Garda: nelle edicole dei paesi gardesani se ne trova sempre una riproduzione formato-cartolina.

È stato dipinto nell’ultima estate di pace del 1913. Nella storia di “Malcesine am Gardasee” c’è anche un mistero, che Boccafoglio illustra con ottimo piglio narrativo, lasciando il lettore con una suspense. Il quadro è stato dato per perso durante l’incendio appiccato dagli ultimi SS in fuga al castello di Immerdorf, dove era stata ricoverata la raccolta Lederer, nella quale erano confluiti anche Klimt di proprietà Zuckerkandl.

Il quadro però non risulta nell’elenco delle opere che vi erano state effettivamente depositate.

Il quadro dato per disperso si forse salvato? Magari giace ancora in qualche ben protetto riparo, celato a protezione dal rischio di restituzione ai legittimi proprietari ebrei che la legge austriaca esigerebbe?

Lascia una risposta