Pcb nel lago, anguille ancora vietate

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LAGO DI GARDA – Vietate per il quinto anno consecutivo le anguille del Garda. Sono contaminate da diossine e pliclorobifenili (Pcb) e sono pericolose per la salute.

Il ministero della Salute, con il decreto pubblicato il 13 giugno sulla Gazzetta ufficiale, ha prorogato fino a giugno 2016 l‘ordinanza sulle «misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda», introdotte nell’ormai lontano 2011.

Il decreto del ministro Lorenzin è stato pubblicato sulla Gazzetta della Repubblica: lo puoi leggere qui

Nel decreto si legge che, in base ai risultati delle analisi eseguite dall’Istituto zooprofilattico sperimentale per l’Abruzzo e il  Molise, laboratorio nazionale di riferimento per le diossine e i PCB in alimenti destinati al consumo umano, contenenti la valutazione dei livelli di contaminazione di diossine e PCB in campioni di prodotti ittici del lago di Garda, «si evidenzia la necessità di mantenere in vigore le misure di divieto per la gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di  anguille contaminate provenienti dal lago di Garda».

L’allarme era scattato nella primavera del 2011, quando le analisi su alcune anguille avevano evidenziato concentrazioni di diossina e Pcb superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente.

Seguirono verifiche su altre specie ittiche. Solamente nelle anguille, in particolare nel 38% dei casi, erano risultate concentrazioni di derivati di diossina o Pcb superiori ai limiti consigliati.

Dopo il nuovo divieto di commercializzazione delle anguille arriverà il divieto di pesca che è di competenza delle Province.

Il problema permane, dunque. Ricordiamo che i Pcb sono sostanze introdotte dagli anni ’20 in moltissimi materiali, sia nell’industria sia nell’elettrotecnica, utilizzate fino agli anni ´80, quando ne venne vietato l’uso e la produzione poiché cancerogeni.

Questo non ha impedito nel tempo la loro immissione nell’ambiente. Peraltro, il fatto che gli attuali valori di tossicità siano ancora simili a quelli di due anni fa indica come il loro smaltimento sia molto lento. I Pcb non sono solubili nell’acqua e si depositano sul fondo; le anguille sono pesci da fondale con un elevato strato adiposo: qui i Pcb si accumulano, risultando in quantità superiore ai limiti di legge per il consumo.

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