Fiume Toscolano, nessun rilascio d’acqua

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TOSCOLANO – Enel risponde alla richiesta dei pescatori di un rilascio straordinario di acqua dalla diga di Ponte Cola: «Non siamo al momento in grado di operare il rilascio».

Un sos per il fiume Toscolano è stato lanciato dall’Unione pescatori dilettanti del Garda, che hanno chiesto un rilascio straordinario di acqua dalla diga di Ponte Cola.

La riserva di pesca che si sviluppa nella valle, lungo il Toscolano, è in grave sofferenza a causa dell’abnorme proliferazione delle alghe nel fiume, conseguente all’abbassamento dei livelli del corso d’acqua e al caldo eccezionale. Il fenomeno ha assunto toni preoccupanti (l’acqua ristagna e i pesci muoiono), tanto da indurre l’Unione Pescatori ad appellarsi ad Enel, ente gestore della diga di Valvestino, per ottenere rilasci straordinari dal bacino artificiale.

Secondo i pescatori è l’unico modo per ripulire l’alveo dalle alghe che minacciano l’ecosistema del torrente.

Ora è giunta la risposta di Enel: «Analizzate sia la richiesta relativa al rilascio temporaneo dalla diga di Ponte Cola, sia le potenziali azioni da intraprendere ed anche prescindendo da qualsiasi valutazione di tipo economico, che sarebbe già condizionante, non siamo al momento in grado di operare positivamente il rilascio. Abbiamo attualmente in corso delle manutenzioni che interessano proprio gli scarichi attraverso cui sono stati operati i rilasci nel mese di maggio, l’unico organo disponibile è lo scarico di fondo che è utilizzato solo in casi eccezionali, in quanto il suo azionamento comporta la movimentazione dei sedimenti presenti nel bacino e richiede quindi la messa in essere di particolari cautele e metodologie di sorveglianza.

In questa situazione – continua Enel – valutiamo che l’azionamento di tale scarico potrebbe essere controproducente per le condizioni dell’alveo. L’apertura dello scarico di fondo in un momento di scarsa idraulicità non è la condizione favorevole al trasporto dei sedimenti al lago e dopo il rilascio si verificherebbe il loro deposito nel tratto di alveo oggetto di manutenzione. Rimaniamo disponibili allo scambio di informazioni, alla analisi e al monitoraggio della condizione del Toscolano con l’obiettivo di verificare eventuali pratiche di esercizio delle opere idrauliche che consentano i miglior compromesso per il territorio».

L’Amministrazione comunale, interpellata in proposito, afferma: «Con Enel vengono intrattenute relazioni più che cordiali, sebbene poco codificate perché il Comune non ha di fatto giurisdizione sul torrente. Riconosciamo ad Enel di aver sempre dato prova di grande disponibilità. Ma più che interpellare Enel, ci rivolgiamo a Regione Lombardia, affinché attivi un tavolo di confronto stabile che porti al coordinamento delle azioni svolte dai vari soggetti che gravitano attorno al Toscolano, con l’obbiettivo di stipulare un “contratto di fiume” che incorpori un progetto di gestione dell’invaso».

Ricordiamo che dal prossimo 31 dicembre la normativa prevede infatti il rilascio del cosiddetto “deflusso minimo vitale” dalla diga di Ponte Cola.

«Per quella data – dicono in municipio – confidiamo in novità positive. Difficilmente la nostra comunità, che conta ben due associazioni di pesca sportiva, potrà rassegnarsi ad assistere all’agonia del proprio fiume».

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