Villa romana, un libro con nuovi studi

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TOSCOLANO – Sabato 12 settembre alle 17, a un anno dall’apertura al pubblico dell’area archeologica della villa romana, viene presentato nella sala consiliare dell’ex municipio il volume La villa romana dei Nonii Arrii a Toscolano Maderno.

Il volume, di oltre 300 pagine, con numerose immagini a colori e tre tavole fuori testo, edito nel luglio scorso, raccoglie una serie di studi sulla villa romana che illustrano l’edificio in tutti i suoi aspetti architettonici e decorativi.

Finanziato dal Comune e dalla Fondazione Cariplo e realizzato da Edizioni Et, Milano, il volume è stato curato da Elisabetta Roffia, che ha diretto gli scavi della villa a partire dagli anni Novanta del secolo scorso; autori dei vari articoli sono docenti universitari italiani e stranieri, funzionari e collaboratori della Soprintendenza archeologica, specialisti della materia.

Dopo contributi dedicati all’inquadramento archeologico del territorio di Toscolano Maderno e alla storia delle ricerche nell’area della villa iniziate a partire dal XV e XVI secolo, ampio spazio è stato dedicato agli scavi più recenti, intrapresi con la riscoperta dell’edificio romano nel 1967 e proseguiti con le indagini degli ultimi venti anni, in parte legate agli interventi di valorizzazione per l’apertura alla visita dell’area archeologica (2010-2014).

Gli scavi hanno permesso di mettere in luce in due diversi settori (solo uno dei quali oggi visibile al pubblico) oltre cinquanta ambienti, molti dei quali indagati in modo completo.  Gli scavi hanno inoltre consentito di riconoscere le funzioni di alcuni vani (di soggiorno, di rappresentanza, termali, di servizio, di culto domestico) e di definire le fasi di vita dell’edificio romano, dal I sino al V secolo d.C., nonché le sue modifiche strutturali nel corso del tempo.

Altri saggi illustrano la decorazione marmorea e gli arredi lapidei, i mosaici pavimentali e le pitture, con ipotesi restitutive tridimensionali di alcuni degli ambienti originari della villa. Un elemento di grande interesse, non frequente negli scavi delle ville dell’Italia settentrionale, è avere potuto associare l’apparato decorativo parietale e quello pavimentale, così da ricostruire almeno idealmente alcune parti dell’edificio. Ampio spazio è dato anche all’analisi degli oggetti d’uso rinvenuti negli scavi, in modo da illustrare la vita quotidiana all’interno della villa, attraverso il vasellame da mensa, quello per la cucina e per il trasporto delle derrate alimentari e attraverso l’arredo domestico e gli oggetti d’ornamento personali. Analisi scientifiche condotte dal CNR, Istituto per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali di Milano, hanno consentito di definire la tipologia dei marmi utilizzati nell’edificio, provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.

Le indagini e gli studi sulla villa confermano la sua rilevanza nel quadro dell’edilizia residenziale romana e in particolare in quella documentata con altri esempi grandiosi sulle rive del lago di Garda. La villa è stata attribuita a Marco Nonio Macrino, esponente dei Nonii Arrii, una delle più illustri famiglie senatorie bresciane, di cui sono analizzati nel volume la storia e i probabili legami di parentela anche con la famiglia imperiale.

L’importanza dell’edificio romano trova un indiretto riscontro anche nella storia successiva dell’area: nel sedime della villa sono presenti nell’altomedievo ben tre edifici religiosi, attestati per ora nella loro fase più antica solo dagli arredi liturgici. La loro analisi, insieme ad altri elementi presi in esame, ha consentito comunque di ricostruire il contesto tardoantico e altomedievale dell’area.

A chiusura dei vari contributi un saggio documenta gli interventi di valorizzazione dell’area archeologica, dando conto degli impegnativi lavori effettuati con i finanziamenti di Regione, Comune, Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e Fondazione Cariplo.

villa romana toscolano
Settembre 2014: la villa apre al pubblico. Il taglio del nastro da parte del sindaco Delia Castellini e della prof.ssa Elisabetta Roffia.

Alla presentazione del volume interverranno Maria Delia Castellini, sindaco di Toscolano Maderno, Filippo Maria Gambari, Soprintendente per l’Archeologia della Lombardia, Filli Rossi, già Direttore Archeologo della Soprintendenza Archeologia della Lombardia.

Il bilancio del primo anno di apertura al pubblico della villa romana è stato molto positivo, sia per le iniziative intraprese (aperture ad ingresso libero tutti i sabato e le domeniche da maggio a settembre, aperture con visite guidate per “FAI di Primavera”, letture di autori latini a cura degli studenti del Liceo di Salò, “Giovedì in Villa” e concerto “Suoni e sapori del Garda” abbinati a degustazioni, prossimamente Giornate del Patrimonio), sia per la risposta dei visitatori (ad oggi circa 3000 fra italiani, tedeschi e inglesi), veramente superiore alle aspettative.

L’area archeologica sarà aperta al pubblico il 12 settembre dalle ore 15 alle ore 19. Altre aperture ad ingresso libero sono previste il sabato e la domenica dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18 fino alla fine di settembre.

La visita alla villa romana costituisce una delle tappe di un percorso culturale che ha in Toscolano Maderno altri punti di forza nella Valle delle Cartiere con il suo Museo, nelle splendide chiese e monumenti che ne fanno uno dei poli di maggiore interesse culturale e di richiamo turistico dell’intera area gardesana.

villa romana toscolano
La ricostruzione della villa romana, che conservò sino alla distruzione (nel V sec d.C.) aspetti propri di una domus di grande lusso.
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