7mila viti tagliate, sdegno e condanna

POZZOLENGO- Vitigni di Lugana tagliati di notte. Un danno economico rilevante, un danno ambientale gravissimo. Lo sdegno per un’azione da condannare. Vandali o delinquenti?

Il fatto è sotto i riflettori della cronaca: settemila vitigni tagliati di netto su un terreno agricolo che produce Lugana doc a Vivaro di Pozzolengo. È quanto accaduto all’azienda agricola di Luciano Ricchelli nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 maggio.

Due ettari di terreno andati distrutti e per i quali ci vorranno almeno tre anni prima che possano tornare a produrre. Un danno compiuto da un gruppo di persone che avrebbe agito la notte armato di cesoie per tagliare i tronchi. Una operazione che deve essere necessariamente durata alcune ore.

Tante la voci di condanna. Tra queste quella dell’on. Luigi Lacquaniti (Pd) che ci invia questa nota.

«Esprimo la mia condanna per chi, vandalo o delinquente, ha compiuto questo scempio e la mia piena solidarietà alla famiglia Ricchelli, che spero di incontrare personalmente. Il danno arrecato è sicuramente economicamente cospicuo: si tratta di un vigneto pregiato in grado di produrre fino a 250 quintali di uva, il cui valore, si calcola, ammonta ad almeno 200 euro a quintale. Se ne trae, com’è noto, il Lugana, un vino pregiato che negli ultimi anni ha conquistato il mercato mondiale. Ma anche il danno ambientale non è secondario. Il Lugana, infatti, è un vitigno autoctono e tipico della Garda meridionale, che cresce esclusivamente su tipici terreni argillosi, residuo delle ultime glaciazioni, da cui si formò anche il Lago di Garda. Chiedo che le indagini siano svolte con celerità e rigore, e giungano rapidamente a fare chiarezza su questo gravissimo episodio, assicurando i colpevoli alla Giustizia».

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