Toscolano ricorda Ugo Locatelli, gloria del calcio gardesano

TOSCOLANO – Toscolano ricorda il suo campione a 80 anni dall’oro olimpico della nazionale di Pozzo. Sabato sera tributo a Ugo Locatelli, un «gardesano tutto juventino».

Ottant’anni fa. Era l’estate del 1936, in quel mese di agosto ai Giochi della XII Olimpiade di Berlino la Nazionale di calcio italiana guidata da Vittorio Pozzo vinceva la medaglia d’oro. Rimasta unica vittoria olimpica nella storia del calcio azzurro.

Di quella squadra faceva parte un atleta bresciano, Ugo Locatelli, nato nel febbraio del 1916 a Toscolano. Giocatore di grande talento, cresciuto come centravanti, passò poi nel ruolo di centromediano destro nel Brescia a metà degli Anni Trenta allenato da Umberto Calligaris. Ceduto nel 1936 all’Ambrosiana Inter, giocò a seguire nella Juventus, divenuta la sua squadra d’elezione,  dove chiuse la carriera del 1949, proseguendo poi nella società bianconera come responsabile del Settore giovanile, osservatore e allenatore.

Nel suo palmares personale, oltre alla vittoria alle Olimpiadi, il titolo di campione del mondo conquistato a Parigi nel 1938. Ancora, due scudetti di Campione d’Italia ed altrettante vittorie in Coppa Italia.

Venticinque le presenze in Nazionale, nessuna sconfitta. Con la maglia nerazzurra 168 incontri, 181 le presenze in bianconero, 60 con il Brescia, 15 con l’Atalanta. Di sé, diceva: “Mi sento un gardesano tutto juventino”.

Sabato 6 agosto, ottant’anni dopo la vittoria alle Olimpiadi in terra di Francia, il suo paese natale lo ricorda con una serata in programma nella sala Fossati dell’ex Palazzo municipale (ingresso libero da via Solino) promossa dall’Assessorato allo Sport del Comune, Sognando Olympia e Asd Toscolano Maderno Calcio.

Alle 20.30 l’inizio dell’incontro con la piccola mostra di alcuni ricordi del grande calciatore concessi dalla signora Maria Luisa Locatelli Forleo, figlia del campione mancato nel 1993. Poi si aprirà la serata, condotta dal giornalista Sandro Pellegrini, sotto il titolo “Sognando Olympia, l’Oro di Toscolano. Tributo a Ugo Locatelli”. In programma la proiezione di alcuni filmati e contributi, il saluto del sindaco Delia Maria Castellini, la relazione del prof. Roberto Righettini sulle Olimpiadi nell’antichità e l’intervento del giornalista Enzo Gallotta.

La foto ufficiale Figc della Nazionale di calcio italiana che vinse le Olimpiadi del '36 a Berlino (concessa dalla signora Maria Luisa Locatelli Forleo, figlia del grande calciatore toscolanese).
La foto ufficiale Figc della Nazionale di calcio italiana che vinse le Olimpiadi del ’36 a Berlino (concessa dalla signora Maria Luisa Locatelli Forleo, figlia del grande calciatore toscolanese).

Campione olimpico e campione del mondo

«Sono stato, in certo senso, un ragazzo precoce, calcisticamente parlando – raccontò di se stesso Ugo Locatelli – perché, dopo aver militato nelle squadre giovanili del Brescia, all’età di sedici anni ero già titolare della squadra azzurra che a quell’epoca disputava il campionato di Serie B. Ero agile, scattante, dotato di un tiro non fortissimo, ma molto preciso. Giocavo centrattacco e, per qualche stagione, nessuno pensò mai a cambiarmi ruolo. Il Brescia era stato promosso in Serie A nella stagione 1933-34 e fu proprio in quell’anno che feci conoscenza con i grandi campioni della Juventus dell’epoca d’oro».
Nella stagione seguente Ugo Locatelli fu ceduto in prestito all’Atalanta, in Serie B, per poi tornare a Brescia, dove si era trasferito, trovando, nel doppio ruolo di giocatore-allenatore, l’indimenticabile Umberto Caligaris. Fu proprio Caliga a cambiare il ruolo al giocatore, spostandolo da centravanti a mediano.

Ugo esordì nella Nazionale Olimpica in occasione del vincente torneo calcistico delle Olimpiadi di Berlino, il 3 agosto 1936: aveva appena vent’anni, come il suo grande amico Piero Rava. Quattro partite drammatiche e molto combattute, con Stati Uniti, Giappone, Norvegia e Austria prima di cogliere il grande trionfo all’Olimpia Stadion di Berlino.

L’esordio in Nazionale A, avvenne il 5 dicembre 1937 a Parigi, contro la Francia.
Poi nel 1938 la grande e gloriosa avventura dei mondiali in terra di Francia, durante i quali, Locatelli fu protagonista: «Ricordo più volentieri la vittoria olimpica, piuttosto che quella mondiale. A mio parere, infatti, vincere un’Olimpiade, primeggiare davanti ad autorità e pubblico non solo amante del calcio, ma dello sport in genere, essere premiati sotto quel fuoco di Olimpia, ti dà una sensazione particolare. Per avvalorare ancora di più la mia tesi, che può essere personale, sta il fatto che, quando siamo tornati in Italia, appena messo piede dentro il confine, abbiamo trovato migliaia di persone ad attenderci e acclamarci, anziché i quattro gatti del Mondiale. E voglio ancora precisare una cosa; la vittoria alle Olimpiadi mi ha assicurato una specie di tessera con ingresso a vita in ogni tribuna d’onore italiana, per tutti gli sport. Una tessera su cui sta scritto Campione Olimpico e non Campione del Mondo di calcio».

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Dopo aver militato nell’Ambrosiana Inter dal ’36, nel 1941, Ugo fu acquistato dalla Juventus. Ugo indossò la maglia bianconera sino al 1949, dopo aver disputato 181 partite e realizzato otto goal.

Si ritirò dall’attività agonistica per qualche eccessiva preoccupazione, suggerita da un elettrocardiogramma non proprio pulito; la Juventus, però, non volle privarsi di un uomo tanto prezioso, di un tecnico così raffinato e lo confermò come capo del settore tecnico giovanile. Tanto prezioso era stato l’apporto di Ugo come giocatore, ugualmente fu il contributo da tecnico e osservatore.
Ugo Locatelli disputò, in totale, ben 360 partite di campionato di Serie A, alle quali vanno aggiunte le quaranta di Serie B, senza dimenticare le ventidue presenze in Nazionale e i due prestigiosi trofei: Olimpionico a Berlino, Campione del Mondo a Parigi.

Ugo Locatelli
Ugo Locatelli, 168 presenze nell’Inter, 181 nella Juve, 60 con il Brescia, 15 con l’Atalanta.

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