Palafittiamo, viaggio nell’Età del Bronzo

POLPENAZZE – Domenica 7 agosto visita guidata alla scafo archeologico del villaggio palafitticolo di Lucone. Un suggestivo viaggio indietro nel tempo fino all´Età del Bronzo.

Il ritrovo è fissato alle 10.30 presso l’area di scavo. L’ingresso è gratuito, non serve prenotare. Per info: 0365.371474 (dalle 9 alle 13) o 338.9336451.

Una seconda visita guidata domenicale è in programma il 21 agosto.

Per tutta estate, inoltre, le educatrici del Museo Archeologico della Vallesabbia, propongono visite guidate allo scavo di Lucone ogni venerdì dalle 15, fino al 9 settembre. Non serve la prenotazione e la partecipazione è gratuita.

Sarete condotti alla scoperta dei segreti delle palafitte e del lavoro degli archeologi.

Il Lucone è un ampio bacino del settore nord-occidentale dell’anfiteatro morenico del Garda, anticamente occupato da uno specchio d’acqua che venne bonificato in epoca rinascimentale.

Il sito non conobbe ricerche ottocentesche e venne praticamente riscoperto negli anni ’50 e ’60. Dal 1965 al 1971 l’Associazione Gruppo Grotte Gavardo, su incarico della Soprintendenza, avviò i primi scavi. Le ricerche successive hanno individuato cinque aree, verosimilmente corrispondenti ad insediamenti di tipo palafitticolo.

Dal punto di vista cronologico il bacino del Lucone, dopo una fase tardo-neolitica, risulta abitato stabilmente per tutto il Bronzo Antico e in alcuni punti anche durante il Bronzo Medio iniziale. Nel Bronzo Medio avanzato si assiste a una forte contrazione delle aree abitate e col Bronzo Recente il bacino sembra abbandonato. Di recente il sito di Polpenazze è stato iscritto nella lista del patrimonio dell’Umanità UNESCO nell’ambito del sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”.

La localizzazione dell'antico lago di Lucone e dell'area degli scavi.
La localizzazione dell’antico lago di Lucone e dell’area degli scavi.

Gli scavi recenti al lago di Lucone

Le ricerche in loco sono riprese nel 2007 e coinvolgono attualmente una superficie di 195 mq. Il sito è databile alla fase più antica del Bronzo Antico e presenta almeno due fasi insediative. La fase più antica, terminata con un incendio, è attualmente databile al 2034-33 a.C., mentre gli abbattimenti dei pali di seconda fase datano al 1969 a.C.

La campagna 2012

La campagna di scavo 2012 ha interessato i livelli della palafitta della prima fase insediativa a partire da quelli dell’incendio che ha portato alla sua distruzione. Questo evento, che ora possiamo dire con sicurezza coinvolse l’intero areale del settore scavato, determinò il crollo di vari elementi strutturali in legno lavorati, tra cui tavole e travi, che cadendo direttamente nell’acqua o comunque in un contesto molto umido si sono conservati e consentono osservazioni piuttosto dettagliate sulla tecnologia delle costruzioni in legno dell’epoca. Insieme agli elementi strutturali l’incendio e il crollo coinvolsero manufatti di varia tipologia e materiale (ceramica, pietra, osso, metallo), spesso in eccezionale stato di conservazione.

Un recipiente in legno rinvenuto di recente.
Un recipiente in legno rinvenuto di recente.

Un cranio umano in palafitta

Nella porzione nord-occidentale dello scavo, quella rivolta verso quello che allora era il centro del lago e laddove la stratigrafia del sito mostra chiaramente una maggiore potenza, immediatamente sopra allo strato pertinente all’incendio è stato rinvenuto un cranio umano, attribuibile per dimensioni e attraverso una sommaria analisi dentaria a un bambino di 3-4 anni.

Il cranio, privo di mandibola, è stato rinvenuto in corrispondenza di un sottilissimo livello torboso. La scoperta riveste naturalmente un’importanza straordinaria, innanzitutto perché si ricollega al tema del culto dei crani in ambito palafitticolo, questione ampiamente dibattuta e scarsamente corredata di dati provenienti da scavi moderni. In secondo luogo il fatto che sia di bambino apre un’altra serie di interrogativi sul trattamento degli immaturi nelle pratiche funerarie.

Il cranio umano, attribuibile probabilmente a un bambino di 3-4 anni, rinvenuto nel corso della campagna di scavo 2012.
Il cranio umano, attribuibile probabilmente a un bambino di 3-4 anni, rinvenuto nel corso della campagna di scavo 2012.

Info tratte da www.archeologia.beniculturali.it

Potete restare aggiornati sulle campagne di scavo in atto al Lucone consultando la pagina Facebook “Scavi al Lucone“.

Altre info: www.lagolucone.it

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