Il ministro Galletti sul Garda per il nuovo sistema di depurazione

LAGO DI GARDA – Venerdì 27 il ministro dell’Ambiente sarà a Salò per fare il punto sulla questione depurazione. Ci sarà anche  governatore di Regione Lombardia Maroni.

“Un patto territoriale per l’ambiente e l’economia”. Così è stato intitolato l’appuntamento in programma venerdì 27 ottobre alle 17.30 in Sala dei Provveditori, nel Municipio di Salò (è un incontro politico, a inviti).

Il patto territoriale è ciò che serve per portare avanti il progetto del nuovo sistema di depurazione del lago. Se il Governo ha fatto la sua parte, stanziando 100 milioni di euro, il territorio ancora non ha come reperirà gli altri 120 milioni necessari per dare attuazione all’opera.

Facile supporre, dunque, che sa un lato il ministro sarà sul Garda per confermare l’impegno del Governo, dall’altro solleciterà il territorio ad un’azione più risoluta e incisiva sulla questione depurazione. Da risolvere non solo la questione del cofinanziamento territoriale (Come reperire i fondi? Dalla tassa di soggiorno? Da aumenti tariffari? Che parte faranno le Regioni?), ma anche quella della localizzazione del nuovo depuratore che dovrà servire la riviera bresciana (a Visano o altrove?).

L’incontro sarà presieduto da Mariastella Gelmini, presidente della  Comunità del Garda e parlamentare.

Seguono i saluti introduttivi di Giampiero Cipani (sindaco di Salò), Aventino Frau (presidente onorario Comunità del Garda), Giovanni Peretti (presidente A.T.S. Garda Ambiente), Davide Pace (presidente Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano) e Pierluigi Mottinelli (presidente Provincia di Brescia).

Poi le comunicazioni dei parlamentari che hanno portato a Roma le istanze del territorio, svolgendo un ruolo chiave, assieme a Mariastella Gelmini, nella decisione del Governo di stanziare 100 milioni di euro per l’opera: Guido Galperti e Alessia Rotta.

Quindi gli interventi di Mario Bocchio, presidente di Garda Uno Spa, di Alberto Tomei, presidente dell’Azienda Gardesana Servizi Spa, e di Ettore Prandini, presidente Federazione Coldiretti Lombardia.

A seguire l’intervento del presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, dal quale ci si attende un segnale chiaro dell’impegno regionale sulla questione delle depurazione gardesana.

Infine la conclusioni del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

La planimetria dell’attuale sistema di depurazione.

Il progetto di un nuovo sistema di depurazione del Garda prevede che i reflui fognari veronesi, più quelli di Desenzano e Sirmione, continuino ad essere depurati al depuratore di Peschiera (orma sottodimensionato per l’intero lago), mentre quelli della riviera bresciana dovranno confluire in un nuovo depuratore (si parla di Visano, nella Bassa bresciana, ma Comune e  territorio interessati sono fortemente contrari), con l’obiettivo di dismettere le condotte sub lacuali, i tubi che corrono sul fondo del lago tra Maderno e Torri e che sono considerati una bomba ecologica da disinnescare.

Certo è che il nuovo sistema di depurazione è un’opera primaria a cui si deve dare massima urgenza e priorità. Il Garda non può permettersi di attendere altro tempo. Prima di qualsiasi altro investimento è necessario che questo intervento parta e venga realizzato nel più breve tempo possibile.

Ne va del futuro del Garda, la maggior riserva d’acqua dolce d’Italia.

depuratore
Gli impianti del depuratore di Peschiera.

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