Gli alberi monumentali del Garda. Ecco l’elenco dei patriarchi verdi

LAGO DI GARDA – Sono cinque gli alberi monumentali della provincia di Brescia e si trovano tutti sull’Alto Garda, a Salò e Toscolano Maderno. Altri quattro sono sul Garda veronese, uno sulla riviera trentina.

Talvolta ci lasciano a bocca aperta, impressionandoci con la loro maestosità. Quanti anni avrà? Quanto sarà alto? Ci fermiamo a guardarli incuriositi, come si fa davanti a un palazzo antico o un’opera d’arte. Sono gli alberi monumentali, patriarchi verdi che svettano nei nostri paesi e nei nostri boschi e che ora sono stati catalogati nel primo elenco degli alberi monumentali d’Italia, istituito dal ministero delle Politiche Agricole (puoi consultarlo qui, scaricando le schede divise per Regione)

Il registro, diviso per Regioni, ne conta al momento 2.407 (ma l’elenco è destinato a crescere man mano che i Comuni che ancora non vi hanno provveduto faranno il censimento). Sono monumenti verdi che si contraddistinguono per l’elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, forma e portamento) o per il legame con particolari eventi storici o tradizioni locali.

Sono soltanto cinque, per ora, gli alberi dichiarati monumentali in provincia di Brescia e si trovano tutti sull’Alto Garda, uno a Salò, e addirittura quattro a Toscolano Maderno.

Il monumento vegetale salodiano è rappresentato dai 133 cipressi comuni (cupressus sempervirens) che dalla metà dell’Ottocento adombrano il cimitero di via Tavine. È un complesso vegetale che risponde a diversi criteri di monumentalità: età e dimensioni, valore ecologico, pregio paesaggistico e valore storico, culturale e religioso.

Lo storico filare di cipressi in via Tavine a Salò.

Ma il record, come detto, spetta a Toscolano Maderno, che vanta ben quattro monumenti vegetali. Il più celebre è certamente il vecchio platano comune (platanus acerifolia) che i locali chiamano affettuosamente «piantù» (nella foto sopra), situato alla fine del lungolago Zanardelli: è alto 22 metri e ha una circonferenza di 472 cm.

Nell’elenco anche due giganti situati nel Parco Bernini: un cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara) di 34 metri per 570 cm di circonferenza e un cedro del Libano (Cedrus libani) alto 21 metri e con un «girovita» di 425cm.

Completa l’elenco il maestoso castagno dei Signagnöi, posto a 1.100 m. di altitudine, a Passo Spino: è il castagno più alto del Parco Alto Garda (23 metri per 490 cm di circonferenza del tronco). Questi monumenti della natura rappresentano peraltro la straordinaria varietà vegetazionale del lussureggiante territorio gardesano, dove prosperano specie mediterranee come i cipressi e i cedri del Libano, così come specie tipicamente montane e alpine, come il castagno.

cedro del libano parco Bernini
Il maestoso cedro del Libano di parco Bernini.

Patriarchi verdi anche nel Garda veronese, dove sono quattro gli alberi dichiarati monumentali. A Bussolengo troviamo la sofora del Giappone (Styphnolobium japonicum) in piazza Dainese, albero di 20 metri per 323 cm di diametro.

Sono ben tre gli “alberi monumentali” di Caprino Veronese: un faggio di 35 metri (407 cm di diametro) a Villa Nichesola Rigo in località Platano; qui si trovano anche un platano (Platanus acerifolia) di 42 metri (520 cm di diametro) e un platano (platanus orientalis) di 18 metri (e ben 1.097 cm di diametro). Si narra che tra le ampie fronde di quest’ultimo nel 1937, durante un’operazione svolta dall’Esercito Italiano, si nascosero 100 bersaglieri. Con i suoi 450 anni di età è il platano più vecchio d’Italia. A causa della sua vetustà presenta una forma completamente differente dai platani giovani, alti e svettanti che il visitatore è solito vedere nel panorama veneto.

Per quanto riguarda il Garda trentino è nell’elenco il castagneto di Carobbi, ad Arco.

L’elenco degli alberi monumentali italiani (tutti geolocalizzati) è consultabile sul sito www.politicheagricole.it.

Il platano di Caprino Veronese, si narra sia il più vecchio d’Italia.

Il censimento degli alberi monumentali è previsto dalla normativa nazionale sullo sviluppo degli spazi verdi , la legge n. 10 del 2013 (la puoi scaricare qui) che ha demandato ai Comuni l’obbligo di censire il proprio patrimonio vegetale al fine di istituire un apposito elenco nazionale.

Ma sono pochi gli enti locali – per scarsa sensibilità, per mancanza di personale o di conoscenze tecniche – che hanno adempiuto a quest’obbligo. In Regione Lombardia tra i primi Comuni, se non addirittura il primo, a realizzare un simile censimento è stato Toscolano Maderno tramite un incarico affidato all’esperta forestale Elisa Carturan, che partendo da ricerche precedenti (il censimento Belotti-Bonaspetti del 1987, la Guida agli alberi maestosi del Parco scritta da Didi Lanzini nel 2002, i dati della Forestale) ha selezionato 46 piante. L’elenco è stato poi trasmesso alla Regione, che tramite il Corpo Forestale ha identificato quelle d’interesse nazionale, meritevoli cioè dello status di «albero monumentale» e degli interventi di tutela e valorizzazione che ne conseguono.

L’elenco redatto dal ministero è dunque in itinere e potrà essere implementato quando altri enti locali si faranno carico di fare un censimento secondo criteri univoci, definiti dal ministero per l’intero territorio nazionale.

Castagno dei Sigagnoi
Castagno dei Sigagnoi, a 1.100 m. di altitudine, a Passo Spino: è il castagno più alto dell’Alto Garda.

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