Ordinanza di Fugatti: in Trentino bar chiusi alle 20 e ristoranti alle 22

TRENTINO - Il presidente del Trentino Maurizio Fugatti sfida il governo: firmata l'ordinanza provinciale, che recepisce il Dpcm del presidente Conte, ma con modifiche: bar aperti fino alle 20, ristoranti fino alle 22. Inoltre: niente didattica a distanza per le superiori e impianti di sci aperti.

Ancora non c’è la comunicazione ufficiale della Provincia autonoma di Trento, ma la notizia è riportata da Ansa Trentino: «In Trentino i bar resteranno aperti fino alle ore 20, i ristoranti fino alle 22, mentre le lezioni nelle scuole superiori continueranno in presenza. Questo in sintesi il contenuto di un’ordinanza firmata oggi dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e che entrerà in vigore domani, con cui vengono modificati alcuni aspetti dell’ultimo Dpcm del governo Conte».

L’annuncio di Fugatti nel corso di un intervento in diretta al Tgr.

Riguardo agli impianti sciistici, Fugatti ha precisato che è in via di stesura un protocollo con regioni e territori confinanti per consentire la loro apertura, “se la curva dei contagi non dovesse imporre ulteriori restrizioni”.

Fugatti ha detto che tenere aperti bar e ristoranti fino alle 24 non sarebbe stato possibile: “Già ci discostiamo e non è detto che non ci siano controversie con il governo nazionale con una possibile impugnativa, il limite delle 22 è una buona mediazione anche rispetto alla nostra attuale situazione epidemiologica”.

Circa le scuole, Fugatti ha detto che “si cercherà di tenerle aperte in presenza al 100% finché sarà possibile e cercheremo di aumentare e migliorare il sistema del trasporto pubblico locale”.

Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento.

 

Già ieri  Fugatti aveva dichiarato: «Analizzando il Dpcm – ha quindi aggiunto il presidente che ha dato conto anche di un confronto con la Provincia di Bolzano – riteniamo possano esserci margini per consentire di tenere aperti ristoranti fino alle 22 ed i bar fino alle 20 anziché le 18 previste dal decreto nazionale. Abbiamo posto particolare attenzione ai protocolli sanitari e non c’è ragione di non ritenerli efficaci a cena, se per il pranzo vanno bene. Oltretutto già ieri, assieme agli altri presidenti di Regione, abbiamo fatto presente al Governo che precludere il pasto serale significa di fatto costringere alla chiusura la maggior parte degli esercizi».

Ne avevamo scritto qui.

 

 

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