L’eco delle Grandi Madri risuona ancora ai giorni nostri sul lago di Garda

LAGO DI GARDA - Anche sul Garda sono rimasti molti toponimi legati a divinità antiche. Pensiamo solo a Manerba, che quasi certamente deriva dal culto di Minerva. Ce ne parla Cristina De Rossi.

Lo sapevate che vacanza deriva dal nome di un’antica divinità Sabina? Lei si chiamava dea Vacuna ed era la protettrice dei campi, della natura con acque e boschi, era legata al culto della fertilità, una sorta di Grande Madre, ma nello stesso tempo era anche la patrona del riposo dopo i lavori della campagna. Da qui derivò il verbo latino vacare, essere libero da compiti, riposare, mancare al lavoro e da cui figurativamente deriva fare vacanza (vacatio dal latino).

La dea seguì il percorso di altre divinità, dopo i Sabini fu adorata dai romani ed in seguito venne assimilata ad altre dee: gli storici hanno opinioni diverse in merito. C’è chi l’assimilò alla dea Vittoria e chi a Minerva, Cerere e Bellona.

Nell’Italia centrale era assai amata, un grande santuario era stato a lei dedicato e veniva celebrata una festività in suo onore all’inizio dell’inverno e dell’estate. Ancora oggi alcuni paesi della provincia di Rieti ne riecheggiano il nome come Vacone, Bacugno, Bocchignano, Mansio ad Vacanas, ma soprattutto conservano riti millenari pagani rivisti in forma cristiana…

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