Tirata a lucido la “Normale” al Castello di Gaino

TOSCOLANO MADERNO - Le guide alpine Bonvicini e Michelazzi hanno sistemato e messo in sicurezza il percorso escursionistico che da Navazzo porta sulla vetta del monte Castello, la "via normale", tornata transitabile con l'aiuto di un cavo di sostegno nei tratti più impegnativi.

L’intervento è stato eseguito, per conto del Comune di Toscolano Maderno, Guido Bonvicini e Stefano Michelazzi, Guide Alpine Alto Garda e Valle Sabbia, che hanno rimesso a nuovo il bel percorso escursionistico.

«Abbiamo rimosso i vecchi chiodi, cavi metallici e cordami – spiega la guida alpina Stefano Michelazzi –, sostituiti con nuovi presidi di sicurezza omologati, con i requisiti richiesti dalle normative europee sulle ferrate. Sono stati inoltre consolidati alcuni dissesti, realizzati muretti di contenimento e gradini per agevolare il passaggio».

Camminatori ed escursionisti possono ora godersi in tutta sicurezza questo percorso suggestivo, che parte da Navazzo (487 m.), frazione collinare di Gargnano, e porta, lungo il sentiero indicato dal segnavia n. 221, fin sulla vetta del monte Castello (870 m.), nel Comune di Toscolano, chiamato «Tré pùnte» dagli abitanti di Montegargnano per l’inconfondibile aspetto che assume se visto da quei luoghi.

L’ascensione non presenta particolari difficoltà, ma è comunque da riservare agli escursionisti un poco più esperti, visto che presenta brevi tratti esposti. Dalla vetta, l’ampio panorama sulla vastità del lago ripaga della fatica.

Al tempo stesso il percorso consente di fare una camminata nella storia: sulle falde del monte si possono osservare fortificazioni risalenti alla Grande Guerra, mentre sull’area sommitale sono stati ritrovati resti di una fortificazione altomedievale (da qui il nome Castello?).

Le Guide Alpine dell’Alto Garda e Valle Sabbia, che sulle falesie della zona hanno già attrezzato diverse vie d’arrampicata, stanno lavorando anche sui passaggi in cresta, per garantire la possibilità di un’attraversata del Castello in stile alpinistico, che peraltro sarebbe un tassello di un più ampio progetto riguardante un vero e proprio parco alpinistico tra Alto Garda e Valsabbia. Ma questa è un’altra storia. Ne riparleremo.

 

 

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