Il furgone non ci passa, circolazione in tilt sulla Strada della Forra
TREMOSINE- Dopo la riapertura, il 26 maggio scorso, la Strada della Forra è letteralmente presa d'assalto. Anche da chi non ci passa, come questo furgone troppo alto.
Eppure all’imbocco della Sp 38, sulla Gardesana, i cartelli sono chiari: divieto di transito agli autocarri, divieto di transito ai veicoli con altezza maggiore di 3 metri e larghezza maggiore di 2,20 metri.
Ma evidentemente non tutti li rispettano. Come dimostra la foto postata ieri, mercoledì 22, su Facebook da Francesco Marini, che commenta: «Strada della Forra oggi… quello che pensava di prendere la scorciatoia con il furgone troppo alto».
Intanto, da quando ha riaperto, lo scorso 26 maggio (ne avevamo scritto qui), dopo 17 mesi di chiusura per lavori di messa in sicurezza, la Sp 38, meglio nota come «Strada della Forra», è presa d’assalto.
In moto, in bici, in auto, a piedi. Tutti la vogliono percorrere, tutti la fotografano, tutti la filmano. Tra gole di roccia, giochi di ombra e luce, ponti sospesi e panorami mozzafiato sono in tanti, anzi tantissimi, che in questi giorni si lanciano alla scoperta della strada che Winston Churchill definì «l’ottava meraviglia del mondo».
Tutte le info sulla strada sul nuovo sito aperto dalla Pro Loco (stradadellaforra.com), che ha candidato la Strada della Forra a Luogo del Cuore Fai (tutte le info qui).
E si guarda già al 2023, quando la Strada festeggerà i 110 anni (fu inaugurata il 18 maggio 1913). Sarà una festa di compleanno degna di questa meraviglia, un’attrazione turistica di grandissimo richiamo.
La strada più bella del mondo
Quando fu inaugurata, il 18 maggio del 1913, il corrispondente della Frankfurter Zeitung la battezzò “la strada più bella del mondo”. Winston Churchill la definì “l’ottava meraviglia”.
La strada della Forra è un’ardita opera d’ingegno che è pure una grande attrazione turistica. I lavori iniziarono nel 1908 e durarono oltre 4 anni, con maestranze specializzate nelle opere di mina provenienti soprattutto da Serle (BS).
La progettò Arturo Cozzaglio (geologo, ideatore e realizzatore di opere di scienza costruttiva, pittore, studioso, brillante autodidatta), che fu anche il direttore dei lavori.
Ne furono invece promotori i due preti di Tremosine, Giacomo Zanini e Michele Milesi (quest’ultimo a quel tempo era anche assessore comunale).
Questi convinsero della bontà dell’impresa, ritenuta da molti impossibile, il conte Vincenzo Bettoni, allora deputato, che interessò Giuseppe Zanardelli, capo del Governo.
Con un’apposita legge (la n°312 dell’8 luglio del 1903) si stabilì che il governo avrebbe finanziato metà dell’opera, un quarto sarebbe invece stato pagato dalla Provincia e il resto dal Comune.
Durante la costruzione della strada ci furono anche quattro morti sul cantiere: i loro nomi sono incisi su una lapide posta tra la galleria nuova e il ponte Camino (il primo, salendo, sul torrente Brasa). le vittime furono Fortunato Cozzaglio, Domenico Zanetti, Ubaldo Vabai e Giovanni Franzoni, il primo di Gaino, gli altri di Serle.
Il progettista Cozzaglio escogitò soluzioni brillantissime: il ritorno della strada verso il lago dopo il secondo ponte sul Brasa, sia per allungare il percorso così da evitare un’eccessiva pendenza, sia per impedire il passaggio della strada entro l’infida formazione rocciosa di calcare, a strati fini e cedevoli; la deviazione del torrente in una galleria artificiale in modo da far occupare alla strada l’alveo del fiume sul fondo della forra; l’anello del ponte Alto, sempre alla forra; il vecchio ponte Obliquo (oggi sostituito da una struttura più recente), che non fu un vero ponte ma un ingegnosa muraglia, piena ma permeabile, costruita con la pazienza di un mosaicista disponendo piano per piano strati di blocchi di pietra di diametro sempre minore (l’acqua del Brasa trovava allora la sua via verso il lago passando tra un sasso e l’altro).
Le cronache narrano che il giorno dell’inaugurazione, il 18 maggio del 1913, la strada fu percorsa da auto e da un numero grandissimo di persone provenienti da tutta la provincia. In quell’occasione, un corrispondente della Frankfurter Zeitung la definì «la strada più bella del mondo».
La Strada della Forra ha collegato Tremosine al resto del mondo: il futuro è arrivato qui facendosi largo nella roccia a colpi di scalpello.
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