Cassa integrazione a Toscolano

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TOSCOLANO – Impianti fermi per un settimana. E cassa integrazione per almeno due terzi dei 243 dipendenti dello stabilimento. Tornano le nubi sulla Cartiera di Toscolano. Da ieri, 22 maggio, la linea di produzione della macchina continua X, l’unica rimasta dopo la chiusura della macchina XI nel 2010, è ferma. Non sarà rimessa in funzione prima di giovedì 29 maggio. Lo ha deciso l’azienda che fa capo al Burgo Group, colosso della carta controllato dalla famiglia Marchi. I motivi dello stop agli impianti? «Mancano gli ordini», dice laconico il direttore dello stabilimento, Italo Scian.

«Il settore della carta – continua Scian – sta soffrendo, soprattutto sul mercato interno. Il problema è generalizzato e riguarda anche altre cartiere del gruppo, non solo Toscolano». Scian rassicura comunque i lavoratori: «Lo stabilimento di Toscolano si sta orientando verso la produzione di carte speciali, con maggior remunerazione». Ma le preoccupazioni sul futuro assillano i dipendenti. Dal primo gennaio ad oggi gli impianti della Cartiera di Toscolano sono già stati fermati più volte, prima per 7, poi per 15 ed ora per altri 7 giorni, durante i quali lavoreranno solo gli addetti al confezionamento, al taglio e alle spedizioni.

E pensare che il 2014 si era aperto sotto buoni auspici: dopo due anni di cassa integrazione e contratti di solidarietà (riduzione di orario e stipendio per tutti per evitare anche un solo licenziamento), lo scorso dicembre era stato siglato l’accordo che stabiliva il reintegro a tempo pieno di tutti i 243 lavoratori. La ripresa della produzione a pieno regime aveva fatto ben sperare, ma a quanto pare la crisi non molla la presa.

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