45 bis: class action contro Anas!

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ALTO GARDA – La Giunta comunale di Tignale ha dato incarico ad un legale di approntare un’azione legale collettiva nei confronti dell’ente gestore della Gardesana.

Lo rende noto il sindaco tignalese Franco Negri, che ieri ha scritto, per l’ennesima volta, ad Anas e per conoscenza alla Prefettura di Brescia, alla Comunità montana e ai giornali.

Ecco il testo della lettera:

Sono nuovamente costretto a mettere per iscritto la mia protesta per il permanere della situazione insostenibile lungo la Gardesana Occidentale 45 bis a causa del problema dell’impianto semaforico posto a regolamentare il traffico tra le gallerie Ciclopi e D’Agli nel tratto Gargnano-Tignale.

Nonostante le rassicurazioni avute da codesto ente, la settimana scorsa (giovedì e venerdì) sulla temporaneità del senso unico alternato e sul fatto che per evitare problemi nel fine settimana l’ente gestore della strada avrebbe provveduto a regolamentare la circolazione mediante l’utilizzo di movieri, tali parole sono state disattese e il caos ha, come ormai quasi regolarmente, regnato sovrano.

Per elencare alcuni disagi posso ricordare che il senso unico alternato ha determinato code in direzione Nord prossime al semaforo di Gargnano e in direzione Sud fino alla località Forbisicle e per chi fosse poco pratico del territorio, ciò significa code di circa 2 km in entrambe le direzioni. Capirete che dover passare un’ora in coda per dover percorrere un tratto di strada di 5 km è forse davvero troppo. Questo tratto è l’unico che permette il collegamento di Tignale al suo porto e alla zona lago che nel periodo estivo è meta piuttosto ambita da tutti, residenti e non!

Se dopo anni di discussioni, proteste, polemiche e arrabbiature codesto ente pensa di risolvere il problema della viabilità con un senso unico alternato regolato da impianto semaforico, credo che non ci sia la volontà propositiva per cercare di risolvere i disagi e che questo sia un atteggiamento irrispettoso nei confronti di cittadini, operatori e turisti.

Penso che non ci sia più spazio per il dialogo costruttivo e comunico fin da ora che utilizzerò tutti gli strumenti possibili, dalla stampa alla politica, fino alle vie legali per tutelare il diritto sacrosanto della mia gente a poter vivere il proprio territorio, alle imprese di poter lavorare in maniera serena e ai turisti di godere appieno delle bellezze e delle attrattive di questa parte del Garda, senza l’incubo delle code e delle soste forzate».

Ieri stesso la mia Giunta comunale ha deciso di incaricare un legale per proporre una “class action” nei confronti di Anas e non appena approntato un ricorso si procederà a raccogliere il maggior numero di adesioni e vi posso assicurare che non sarà cosa difficile. I danni arrecati a chi vive questo territorio sono tanti e troppo a lungo si è assistito all’inerzia di un ente che avrebbe dovuto intervenire anche per questa parte di provincia poco popolosa e politicamente poco importante, ma i cui diritti devono comunque essere garantiti.

Se come ci è stato detto è Anas che stabilisce le priorità degli interventi, davvero i risulta difficile comprendere cosa sia davvero necessario per fare in modo che questo tratto di strada possa essere inserito almeno nella graduatoria delle priorità di Anas.

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