Lettera aperta ai ragazzi di Zanzanù

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DESENZANO – Stefano Terzi, consigliere per le politiche giovanili a Desenzano, ai ragazzi di Zanzanù: “Si al confronto, ma nella legalità. Senza regole vince sempre il più forte”.

Ecco il testo della lettera aperta al Collettivo Gardesano Autonomo:

“Cari ragazzi, in questi giorni state occupando abusivamente un edificio pubblico, consapevoli di commettere un reato, come dichiarate in un vostro comunicato stampa. Lo fate rivendicando spazi fisici e culturali, portando avanti una visione diversa di società. Intenti nobili, finalità condivisibili, purtroppo però macchiate da un peccato originale: l’illegalità dell’occupazione.

Un’occupazione garantisce visibilità, genera clamore, ma qual è l’efficacia ultima?

Condivido la volontà vostra di lottare per una società più equa, io ho scelto di farlo nelle istituzioni. In questi anni sono sempre stato aperto al dialogo, più volte per primo l’ho cercato con alcuni di voi. Un gruppo di voi è anche rappresentato nella Consulta Giovani. Rinnovo la mia disponibilità al dialogo, a lavorare insieme per costruire, per creare occasioni di incontro, confronto e cultura. Ma nella legalità.

Quando si è giovani spesso si è tentati al rifiuto delle regole, dei vincoli che sembrano imbrigliare le nostre personalità. Tensione positiva, ma attenzione: in ultima istanza le regole e le istituzioni servono a difendere i più deboli. Senza regole vince sempre il più forte.

Vi invito a lavorare insieme per combattere il degrado sociale, che non è in riva al lago in mezzo ai campi da tennis, ma nascosto nel tessuto profondo della nostra comunità.

Vi invito al VentiGiovani, uno spazio aperto ai giovani per i giovani, un presidio per il quartiere, dove quotidianamente degli educatori lavorano per combattere il disagio giovanile. Vi invito a dare il vostro contributo, a far crescere questa realtà aperta a tutti i giovani o le associazioni interessate.

Vi invito ad interrompere l’occupazione, a lasciare la via dell’illegalità e ad intraprendere la strada del dialogo costruttivo con quelle istituzioni che mai vi hanno chiuso la porta. La vostra occupazione blocca un edificio che verrebbe dato in gestione ad un privato, creando posti di lavoro, ma il ricavato dell’affitto andrebbe nelle casse comunali, destinato anche ad interventi per l’emergenza abitativa, tema che sta a cuore sia a voi che all’amministrazione di Desenzano, la quale vi sta investendo centinaia di migliaia di euro.

Vi chiedo di rinunciare allo scontro, di preferire il confronto. Vi chiedo di fare un passo indietro, di rinunciare ad un pezzo di visibilità per fare tre passi avanti: per lavorare insieme per costruire qualcosa di più grande, solido e duraturo”.

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