Ex caserma Magnolini ancora senza un futuro

GARGNANO – Niente di nuovo sul fronte del riuso dell’ex caserma Magnolini. Naufraga anche l’ultimo tentativo di recupero. Per il progetto predisposto dal Comune servono 8 milioni.

«Bel progetto, ma i soldi?». Il Comune non li ha. Così è svanito anche l’ultimo tentativo di delineare un nuovo futuro per il complesso dell’ex caserma Magnolini, oltre novemila metri quadrati appena a monte della Gardesana tra Bogliaco e Gargnano.

L’ultimo capitolo della lunga vicenda di questo storico e glorioso edificio si apre il 4 dicembre 2013, quando in municipio giunge una comunicazione dell’Agenzia del Demanio, che, in buona sostanza, sollecita «la presentazione di documentazione di fattibilità preliminare relativa alla valorizzazione del compendio immobiliare “ex caserma Magnolini”», quale condizione per la sua cessione a titolo gratuito al Comune.

Un’opportunità che in municipio decidono di non lasciarsi sfuggire. Così viene affidato un apposito incarico all’arch. Stefano Molgora, che trasferisce sulle tavole progettuali le indicazioni dell’Amministrazione. «L’idea – dice il sindaco Giovanni Albini – era trasformare l’ex caserma in un campus universitario, che affiancasse e potenziasse il distaccamento che già l’Università degli studi di Milano gestisce a palazzo Feltrinelli, dove hanno luogo da decenni corsi di lingua e cultura italiana per studenti universitari stranieri». Non solo: «Abbiamo previsto anche spazi per funzioni comunali, come i locali per l’archivio storico, così come un grande parcheggio interrato».

Tutto questo per un costo preventivato di oltre 8 milioni. Vista la documentazione preliminare il Demanio in buona sostanza ha detto: «Bel progetto, ma i soldi?». Per la cessione a titolo gratuito dell’ex caserma al Demanio non basta infatti il progetto, chiede anche un piano finanziario sostenibile per darne attuazione. Ma 8 milioni sono una spesa fuori budget per il bilancio di Gargnano. «Il Demanio ci ha concesso ancora un anno di tempo – conclude Albini – ma dubito che riusciremo a trovare una cifra simile».

Quello del campus universitario è solo l’ultimo, suggestivo progetto che negli ultimi decenni è stato prospettato per dare una nuova funzione all’ex caserma. Nel tempo sono state avanzate le più svariate ipotesi. Qualche anno fa si era ventilata l’ipotesi di trasferire il municipio e tutti i servizi pubblici presso l’ex caserma, se e quando la stessa fosse stata acquisita alla disponibilità del Comune. In altre circostanze si era parlato di una casa di riposo, o comunque di un centro con funzioni socio-assistenziali. Anche l’idea del campus universitario non è nuova: periodicamente se ne era parlato anche negli anni scorsi. Ma alle parole, non sono mai seguiti i fatti. Il vecchio casermone è ancora lì, abbandonato, sempre più decadente, bisognoso manutenzioni straordinarie, per far fronte quanto meno alle più evidenti condizioni di pericolosità ed scarsa igienicità. Ma il Demanio non se ne cura.

caserma Magnolini
L’ex caserma Magnolini vista dalla strada per Navazzo.

Un edificio carico di storia

La caserma, affacciata sulla statale Gardesana, ha una lunga storia. Fu costruita nel 1913 dall’Amministrazione comunale, su scelta del Ministero della Difesa, come presidio militare dell’Alto Garda, allora terra di confine con l’Impero austro-ungarico.

Durante la Grande Guerra fu centro attivo di reclutamento di giovani dei paesi dell’Alto Garda e della Valle Sabbia e di smistamento delle truppe lungo le linee difensive dell’entroterra (Passo Nota, Tremalzo, ecc.). Soppresso negli anni Venti il presidio militare, la caserma fu a lungo inutilizzata.

Riprese la sua funzione con la Seconda guerra mondiale: il 1° aprile 1943 fu posta nell’atrio dell’ingresso una lapide con la seguente iscrizione: «In questo nido gli aquilotti del Vestone Val Chiese Verona misero le penne e spiccarono il volo verso le desolate steppe del Don, dove ben usarono il rostro e gli artigli».

Nel periodo della Repubblica di Salò venne destinata a sede della 44° Centuria Nazionale Forestale e della guardia personale di Mussolini, che risiedeva a Gargnano, a Villa Feltrinelli. Nel secondo dopoguerra la caserma fu intitolata a Leonida Magnolini (Edolo, 1913- Fronte russo, 1943), sottotenente del 2° Reggimento artiglieria alpina, morto a Nikitowka in azione di guerra, Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Negli anni Sessanta fu adibita a ricovero di profughi e di sfollati dalla Tunisia (nel cortile furono costruite sei baracche di legno, usate per una decina d’anni). Successivamente fu sede di un consultorio pediatrico e, negli anni Ottanta, della Comunità Montana Alto Garda bresciano.

CASERMA MAGNOLINI
Il complesso dell’ex caserma Magnolini, oltre 9mila mq appena a monte della Gardesana tra Bogliaco e Gargnano.
Caserma Magnolini
Il fronte del complesso che si affaccia sulla Gardesana.
Giovanni Albini
Il sindaco di Gargnano Giovanni Albini.

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