SOS dei pescatori: “Il pesce sta scomparendo dal lago”

LAGO DI GARDA - Grido d'allarme dei pescatori sportivi del Garda, che avanzano proposte concrete: regole certe e univoche su tutto il lago, più controlli con guardie volontarie autorizzate e l'introduzione del tesserino "segna catture".

Sulla questione interviene Maurizio Scarmigliati, presidente dell’UPSdG, l’Unione Pescatori Sportivi del Garda,  associazione che raggruppa nove società di pesca sportiva dilettantistica per un totale di circa seicento iscritti e che ha lo scopo di divulgare ed educare gli utenti al rispetto ed alla sostenibilità del prelievo ittico gardesano.

Scarmigliati si inserisce nel dibattito in atto sul quantitativo e le modalità di pesca nel Garda da parte di pescatori sportivi e professionisti.

Ecco la sua lunga lettera, che pubblichiamo integralmente.

“La nostra filosofia è sempre stata improntata sulla consapevolezza che in ognuno dei settori di prelievo alieutico gardesano vi siano persone oneste, per noi la maggioranza, che praticano la propria passione in modo responsabile, nel rispetto dell’ambiente e della fauna ittica benacense. Al contempo siamo consapevoli che in ognuna delle realtà sopracitate vi siano personaggi pressoché privi di scrupoli, le cosiddette “mele marce”  che commettono ogni genere di nefandezze ai danni dell’ecosistema del Garda. Una presenza che la parte sana delle nostre categorie non è disposta a tollerare ulteriormente e che U.P.S.d.G. è determinata ad azzerare!

Come possiamo arrivare ad ottenere questo basilare traguardo? U.P.S.d.G. ha al riguardo idee ben chiare che sta portando avanti da tempo sfruttando appieno coloro che sostengono la legge e le regolamentazioni vigenti in materia di pesca nel Garda.

 

La nostra visione delle cose si basa proprio sul far leva sulla parte sana delle varie categorie che devono allontanare e denunciare quella minoranza che opera nell’illegalità e che con le loro deleterie azioni getta discredito e dubbi sulla categoria cui pensa di appartenere. Guerre intestine tra pescatori, a nostro parere, non portano a niente se non ad esacerbare gli animi tra chi vuole effettivamente il bene del Benaco e dei suoi pesci, mentre i disonesti ne approfittano per proseguire nelle loro barbarie.
U.P.S.d.G. al contrario, fa da tempo proposte serie che mirano ad emarginare ed eliminare il bracconaggio in ogni sua forma, intanto con una maggiore presenza di sorveglianza ittica anche volontaria, nella quale la nostra associazione è all’avanguardia con un proprio corpo volontario che ha avuto e sta avendo risultati importanti nella lotta alle irregolarità in atto sul Garda.

Un corpo che oltretutto ha recentemente ottenuto riconoscimenti e ringraziamenti da vari enti per i risultati conseguiti e per il modus operandi attuato da U.P.S.d.G. in materia di sorveglianza. La nostra associazione tenderà quindi ad aumentare il numero dei sorveglianti e ad auspicare una sempre più capillare presenza di sentinelle autorizzate sulle sponde di tutto il Benaco.

U.P.S.d.G. incita con forza inoltre le istituzioni a trovare il modo per agevolare la formazione di corpi volontari dedicati alla sorveglianza delle sponde del nostro lago, eliminando parte della burocrazia e delle complicazioni al momento presenti nella legislazione riguardante la formazione delle guardie ittiche volontarie e dello svolgimento delle loro attività.

A questo scopo U.P.S.d.G. invita ancora una volta e sempre con più forza a trovare un intesa tra le tre province gardesane per avere finalmente una legislazione univoca e chiara sulla pesca nel Garda, un aspetto, ribadiamo, che ha sempre portato ad incomprensioni, interpretazioni e liti spesso insensate.

 

Un altro aspetto che U.P.S.d.G. persegue e auspica fortemente è l’adozione sia per professionisti che per dilettanti del tesserino segna catture. Una iniziativa che permetterebbe di avere molti vantaggi a cominciare da un serio monitoraggio della presenza delle varie specie nelle nostre acque e in che zone. Fatto che potrebbe sicuramente avvantaggiare semine mirate o accorgimenti verso le specie più deboli numericamente.

Avere finalmente un quadro numerico quanto mai preciso sui frequentatori del Garda, al momento infatti non si sa esattamente, anche per approssimazione, quanti siano effettivamente coloro che prelevano pesce nel Garda. In sostanza ottenere cioè un database più completo della complessità di quel piccolo, grande ecosistema che è il Garda, dei suoi frequentatori e della consistenza della sua fauna subacquea.

Ma l’attività di U.P.S.d.G. non si esaurisce certo qui. Proseguendo nella sua politica propositiva la nostra associazione, con una serie di importanti progetti, sta portando avanti, mentre gli altri litigano, soluzioni che portino al reintegro nel Garda di importanti specie come ad esempio l’alborella, pesce ormai praticamente scomparso dal Benaco e di cui si ha scarsa traccia di interesse al di fuori di U.P.S.d.G.

Non solo, sfruttando anche il fatto che tra le nostre associazioni vi sono anche rappresentanze di subacquei in apnea, U.P.S.d.G. ha anche avviato una serie di monitoraggi e documentazioni video riguardanti i tantissimi scarichi abusivi o mal funzionanti presenti lungo le sponde del Garda. Un aspetto che la nostra associazione cura molto visto che il nostro occhio subacqueo (unici nel nostro settore) denuncia la sempre più marcata rarefazione delle alghe tipiche del lago e la modificazione dell’habitat dove i pesci non hanno più le originali condizioni naturali congeniali alla loro vita e proliferazione.

U.P.S.d.G. ritiene di essere all’avanguardia in una futura prospettiva gestionale del Garda e continuerà a lottare con forza per i principi che ritiene indispensabili per la sostenibilità della pesca nel Benaco, per la qualità del suo ecosistema e della purezza delle sue acque. Questo – conclude Scarmigliati – per noi è difendere il Garda, perché non c’è futuro per la pesca in qualsiasi forma se non c’è futuro per la vita sommersa del più grande lago italiano”.

 

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