90 profughi afghani a Riva. La sindaca: “Ne sono orgogliosa”

RIVA DEL GARDA - Anche in Trentino arriveranno dei profughi afghani: 90 persone a Riva del Garda. La sindaca Cristina Santi (Lega Nord): «Ospitiamo veri profughi, gente che scappa dai terroristi islamici, gente che aveva collaborato con i nostri militari».

Anche in Trentino arriveranno dei profughi afghani nell’ambito del programma di accoglienza e smistamento che sta coordinando il governo nazionale. La conferma è stata data al presidente della Provincia autonoma di Trento dal commissario del Governo, sentita anche la sindaca di Riva del Garda posto che la struttura di accoglienza individuata si trova in questo comune.

Si tratta della base di addestramento militare di proprietà dell’esercito dove i profughi – circa 90 persone – osserveranno un periodo di quarantena al termine del quale – queste le indicazioni del Governo – saranno seguiti dal Ministero interno per tutte le procedure connesse all’accoglienza per asilo politico e per stabilire le future destinazioni.

Si tratta per lo più di nuclei familiari, accompagnati dall’esercito italiano dall’Afghanistan fino a Fiumicino e da lì accolti in strutture dell’esercito in tutta Italia. Il presidente della Provincia a sua volta ha sentito la sindaca di Riva del Garda per assicurare disponibilità e supporto, sul piano logistico ed organizzativo. qualora servissero stante il fatto che l’operazione è gestita dalle strutture statali.

«Non solo ho accettato la proposta del Presidente della Provincia Maurizio Fugatti – dice la sindaca Cristina Santi -, ma ne sono orgogliosa: circa 90 di rifugiati e rifugiati afghani saranno ospitati a Riva del Garda per un periodo di quarantena di circa dieci giorni, trascorso il quale saranno destinati verso località decise a livello nazionale. La struttura prescelta per la quarantena è di proprietà dall’Esercito».

«Guardate queste immagini – scrive la sindaca su Facebook postando un video -, le mamme fuori dall’aeroporto di Kabul, minacciate dai talebani, fanno di tutto per salvare almeno i figli, e li lanciano ai militari oltre le recinzioni in cemento, anche a costo di separarsene…

 

«Si tratta insomma – continua Cristina Santi – di ospitare veri profughi, gente che ha tra l’altro simpatia per l’Occidente e scappa dai terroristi islamici, gente che aveva collaborato attivamente con i nostri militari, creando vincoli di amicizia, rispetto e riconoscenza. Al termine dei giorni di quarantena, andrò personalmente a salutarli, a complimentarmi con loro per aver scelto i valori dell’Occidente, della democrazia e della libertà!

Contro il terrorismo islamico, ora e sempre. Dalla parte delle donne umiliate, dei bambini, dei deboli e degli indifesi! Riva come sempre c’è, farà la propria parte, e ci mette la faccia!».

Il sindaco di Riva del Garda, Cristina Santi.

 

 

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