Dacia Maraini: cambio di sede e posti in più

RIVA DEL GARDA - RIVA DEL GARDA - Vista la grandissima richiesta e il quasi immediato sold out, la biblioteca di Riva ha spostato l’incontro con Dacia Maraini di sabato 24 febbraio al Palazzo dei Congressi (anziché all'auditorium del Conservatorio).

Questo ha consentito di avere a disposizione un centinaio di posti in più, la cui prenotazione si fa su Eventbrite.

Si ricorda che Dacia Maraini, una delle autrici viventi più importanti, attive e impegnate dell’ultimo secolo, sarà in dialogo con Alberto Maganzini. L’incontro, con l’accompagnamento musicale a cura del Conservatorio di musica F. A. Bonporti di Riva del Garda, solista alla fisarmonica Gabriele Corsaro (allievo prof. M.S. Pietrodarchi), inizia alle ore 18 di sabato 24 febbario.

Nata a Fiesole nel 1936, è stata protagonista di una vita frenetica che l’ha portata a una ricca produzione letteraria come poetessa, romanziera, saggista, drammaturga e sceneggiatrice, scrivendo, inoltre, racconti per bambini e impegnandosi nella promozione delle più varie iniziative culturali, anche quelle dei piccoli editori nascenti negli ultimi decenni. Dacia Maraini è stata inserita dalla critica in quella che viene definita la generazione degli anni Trenta, insieme a personalità del calibro di Umberto Eco e Alda Merini.

Il suo primo romanzo, «La vacanza», lo pubblica nel 1962. Seguono l’anno successivo «L’etica del malessere» (con cui si aggiudica il Premio internazionale degli editori Formentor) e nel 1967 «A memoria». È una tra le più conosciute scrittrici italiane (le sue opere sono tradotte in oltre venti lingue) ed è stata anche una delle favorite per il Nobel alla letteratura. Nei suoi romanzi, dalle prime opere in cui gli ideali risultano più sfumati fino alle prove successive molto più forti e sicure, il pensiero costante di Dacia Maraini si è sempre articolato attraverso temi urgenti.

Prioritari sono il dibattito sulla legalità e la lotta contro le mafie, insieme alla condizione delle donne, le violenze in particolare, tanto in un clima familiare quanto in un clima sociale e lavorativo, con la letteratura che diventa una vera e propria forma di lotta sociale.

Il femminismo è uno dei temi più presenti nei suoi libri, in cui lo sguardo è alle donne vittime di una società che le violenta fisicamente e psicologicamente, particolarmente in due delle sue opere più importanti: «La ragazza di via Maqueda» e «La lunga vita di Marianna Ucria». Per Dacia Maraini la scrittura è un mezzo di evasione dall’alienazione di cui l’uomo moderno è vittima: fondamentale è dare voce alla propria interiorità.

 

 

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