Villa Eden, la Procura paralizza l’ufficio tecnico

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GARDONE RIVIERA – La Procura di Brescia ha chiesto copia della documentazione relativa all’intervento di Villa Eden. Ufficio tecnico chiuso al pubblico fino a lunedì per fotocopiare migliaia di documenti.

Dovranno essere consegnati tutti gli atti tecnico-progettuali. Parliamo di 25 faldoni, per un totale di 500 tavole grafiche e migliaia di documenti amministrativi e relazioni progettuali.

La Procura, che già nei mesi scorsi aveva chiesto al Comune documentazione inerente l’operazione immobiliare promossa dalla società austriaca Signa Holding, evidentemente vuole vederci chiaro. La richiesta del pm Silvia Bonardi, giunta in municipio il 25 febbraio, dovrà essere evasa entro lunedì prossimo, il 9 marzo.

In questi giorni, dunque, l’ufficio tecnico comunale è off-limits, chiuso al pubblico fino a lunedì 9 marzo. In questi giorni i dipendenti non riusciranno a fare altro che copie.

Copie digitali, come è stato deciso per risparmiare i 7mila euro che, tra carta e toner, il Comune avrebbe speso in fotocopie.

In Procura finiranno così i faldoni con i documenti originali, mentre in municipio rimarranno le copie digitali. Sarà inevitabile qualche disagio per l’utenza, come inevitabili saranno altre polemiche su questo discusso intervento, più volte contestato da cittadini e associazioni ambientaliste.

Villa Eden, lo ricordiamo, è un’operazione da 23mila metri cubi su una terrazza naturale di 78 mila metri quadrati con vista sul lago di Garda, per un investimento immobiliare di settanta milioni di euro. L’intervento edificatorio volge ormai al termine: sulla collina chiamata «ex Montedison» sono state costruite sette ville extra lusso per un valore di mercato vicino ai cento milioni di euro (per ogni villa si va da prezzo un minimo di 10 a un massimo di 15 milioni), più una club house con centro benessere e termale, ristorante con terrazza panoramica, biblioteca e altri servizi comuni.

Per la realizzazione del complesso sono stati chiamati diversi architetti di fama mondiale: l’inglese David Chipperfield, l’americano Richard Meier, il tedesco Marc Eutebach, l’altoatesino Matteo Thune.

Un’operazione milionaria che ha già registrato esposti e segnalazioni, sulla quale la Procura ha puntato gli occhi da tempo.

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