Minacce di morte al sindaco di Tremosine

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TREMOSINE – Una lettera recapitata in municipio, indirizzata al sindaco di Tremosine Battista Girardi, con il disegno di un proiettile, l’invito a dimettersi e minacce di morte. 

Un gesto gravissimo, in stile mafioso. Un gesto da condannare con forza, augurandosi che l’autore venga presto individuato.

Pubblichiamo il comunicato del sindaco su questa vicenda, pubblicato sulla pagina Facebook della lista civica Tremosine Futura.

“Nella mattina di ieri, 29 aprile, è arrivata in municipio una lettera in forma anonima. Assieme al disegno di un proiettile, una scritta mi intima di dimettermi minacciandomi di morte.

È inutile sottolineare la gravità del fatto: pensare che (probabilmente) un nostro concittadino arrivi a minacciare non solo me come persona, ma come istituzione che rappresenta tutti noi, è qualcosa che mi lascia sconcertato.

Alla luce di questo avvenimento però, mi sento di dover fare alcune considerazioni. Fin dal primo giorno in cui ci avete chiamati ad amministrare questo Comune il nostro più grande impegno è stato quello di rimettere al centro dell’amministrazione comunale l’interesse pubblico; la nostra missione è sempre stata quella di lavorare con la massima trasparenza, onestà e correttezza, rispettando i diritti di ogni cittadino senza alcuna distinzione.

Questa posizione ci ha portato a fare delle scelte importanti per combattere certe abitudini e certi sistemi della gestione della cosa pubblica che si erano formati nel corso degli anni passati e che erano ben poco trasparenti. Tali decisioni hanno probabilmente scontentato chi era abituato in modo diverso e non ci stupiscono alcuni tipi di reazione, come la diffusione di calunnie verso di me che sostengono che io mi sia in qualche modo aumentato lo stipendio da sindaco o che riceva particolari bonus o guadagni: tutte falsità, facilmente smentibili con carte alla mano (il compenso che ricevo e i rimborsi verso l’istituto di credito presso cui lavoro per le mie assenze dovute all’attività di sindaco, sono esattamente quelli previsti dalla legge, non un euro di più).

Questa lettera però segna l’aggravarsi di questi attacchi e certamente mi lascia molto amareggiato. Ci tengo però a dirvi che non sono per niente spaventato o in qualche modo intimorito. Al contrario sono ancora più determinato ad andare avanti e a non fermarmi, fino a che porteremo fino in fondo il compito che ci avete assegnato dandoci il vostro voto.

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