Tignale, il comune “slot free” che ha debellato l’azzardo

TIGNALE - Tignale debella il gioco d'azzardo, è l'unico paese gardesano "slot free". In tutto il paese non si trova neppure una macchinetta mangiasoldi.

Il dato emerge dalla ricerca «L’Italia delle slot», che ha elaborato sdati dell’Aams, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il garante della legalità e della sicurezza in materia di «apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento».

Scorrendo i dati relativi ai singoli Comuni (leggo qui per sapere quanto si gioca in ogni comune gardesano), emerge che l’unico centro della riviera bresciana del lago, da Limone a Sirmione, a non avere alcuna slot sul proprio territorio è appunto Tignale.

Qui non ci sono né VLT (le videolottery, apparecchi che accettano anche banconote, presenti nelle sale gioco), né AWP (le new slot che accettano solo monete, quelle che troviamo in bar e tabaccherie). Ovviamente non è un caso.

«È stata una scelta autonoma dei nostri operatori – dice l’assessore Luigi Bertoldi -, ma promossa e sollecitata dall’Amministrazione comunale, che ha messo in campo alcuni incentivi a vantaggio di chi decide di non avere slot e macchinette nel proprio locale, ad esempio vantaggi sull’imposta dei plateatici».

A Tignale sono state subito colte le opportunità introdotte dalla legge regionale sulle ludopatie e l’azzardo, che ad esempio consente ai gestori degli esercizi commerciali che decidono di dismettere volontariamente le slot machine di usufruire dell’agevolazione IRAP, l’Imposta regionale sulle attività produttive.

Il municipio di Tignale, a Gardola.

 

Nessuna imposizione, ovviamente: «Si è trattato – continua Bertoldi – di un percorso condiviso anche dalla consulta degli operatori commerciali di Tignale. In realtà in paese non abbiamo mai avuto particolari problemi legati alle ludopatie, ma anche qui le famigerate macchinette erano presenti in alcuni locali. Abbiamo voluto sposare i principi della legge di Regione Lombardia in materia di gioco d’azzardo, anche per questioni etiche, incentivando la dismissione degli apparecchi».

Così oggi Tignale è un paese in cui non si può giocare. «Riteniamo sia un vantaggio anche per le casse comunali – conclude Bertoldi – visto che i problemi connessi alle ludopatie possono rappresentare anche un costo sociale a carico del Comune».

Purtroppo Tignale è un’eccezione isolata. Nel 2017 in provincia di Brescia si sono registrate giocate per una spesa pro capite di 1.166 euro. Il record del numero di macchinette appartiene a Desenzano (243). Seguono Lonato (223), Sirmione (127), Manerba (94), Salò (88), Puegnago (48).

Non mancano i paesi virtuosi: a Soiano e Tremosine si contano solo 4 slot, a Pozzolengo 6. Ma solo Tignale, come detto, può dirsi «slot free».

Slot Machine. A Tignale non ce ne sono più.

 

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