Vittoriale, ultimi posti per Conte

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GARDONE RIVIERA – Il 27 giugno il festival del Vittoriale Tener-a-mente apre sotto le stelle del jazz con il concerto di Paolo Conte. Ultimi posti disponibili.

Come annunciato sarà Paolo Conte, sabato 27 giugno, a battezzare la rassegna gardesana con uno spettacolo di altissimo profilo musicale: in perfetto equilibrio fra cantautorato ispirato e un’inconfondibile vena jazz, la presentazione della sua ultima fatica discografica si alternerà alla riproposizione di alcuni dei classici che hanno consacrato l’artista astigiano nell’olimpo della musica internazionale.

Per assistere al concerto sono disponibili gli ultimi biglietti di platea e i posti a sedere di gradinata libera.

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Tra tutti coloro che acquisteranno online il biglietto dello spettacolo, la sorte riserverà a un fortunato vincitore una dolce sorpresa firmata dalla Pasticceria San Carlo di Brescia, che accoglierà tutti gli spettatori con un pensiero benaugurale per il taglio del nastro di Tener-a-mente 2015.

Sublime, così è il nuovo disco di Paolo Conte. Altro termine non c’è per definirlo. In questo tempo di welter leggeri, arriva un album da peso massimo, che non contiene canzoni ambientali, ma solo universali, che non cerca l’ipotenusa, ma fa di tutto, Pitagora permettendo, per avvicinare i due cateti: parole e musica. Paolo Conte è un instancabile esploratore di geografie esistenziali e sentimentali, è un rapinatore di suoni essenziali, gli unici che somigliano ai desideri vitali. Poco importa che la vita sia immaginata o vissuta, quello che conta è se si sente scorrere il suono della sua imprevedibile musica.

Una canzone è veramente bella quando allontana da sé ogni spiegazione, non per presuntuosa perfezione, ma per elegante e misteriosa vocazione, quello che cerca è solo il sintomo di una vita che si nutra di emozione, che valga la pena di essere vissuta. Ogni album di Paolo Conte è il proseguimento di quello precedente, ogni canzone è la continuazione del suo lungo romanzo musicale che ha cominciato a comporre quando ha capito che in un’aula di tribunale si tengono jam session interpretative molto simili alle variazioni musicali in un concerto jazz. Per arrivare alla conclusione che l’incertezza della vita è più stabile della certezza del diritto. Ed è proprio quella incertezza che il Maestro cerca e canta, quella vita sfusa che non si potrà mai racchiudere in un pacchetto.

Ecco perché nel romanzo poetico di Paolo Conte la fine non esiste. Se mettessimo in fila tutte le sue canzoni, come se fossero pagine di un libro, tutto si farebbe più chiaro, tutto potrebbe essere: sinfonia, poema, film, affresco, mosaico, letteratura musicale, teatro, pittura animata. In scena lui canta la verità di una vita senza inganno, ma ci fa anche intravedere l’unico modo in cui si può rammendare, senza danno. Questo è quello che ho percepito ascoltando il nuovo album di Paolo Conte, le nuove storie del suo lungo romanzo sono come un lungo bel respiro, e nel suo cantare per fortuna mia c’è anche tutto quello che non ho capito, e anche questo suona magnificamente bene.

Nunzio Barbieri Chitarra – Chitarra Elettrica
Lucio Caliendo Oboe – Fagotto – Percussioni –Tastiere
Claudio Chiara Sax Contralto – Sax Tenore – Sax Baritono – Flauto – Fisarmonica – Basso – Tastiere
Daniele Dall’Omo Chitarre
Daniele Di Gregorio Batteria – Percussioni – Marimba – Piano
Luca Enipeo Chitarra
Massimo Pitzianti Fisarmonica – Bandoneon – Clarinetto – Sax Baritono – Piano – Tastiere
Piergiorgio Rosso Violino
Jino Touche Contrabbasso – Basso elettrico – Chitarra Elettrica
Luca Velotti Sax Soprano– Sax Tenore – Sax Contralto – Sax Baritono – Clarinetto

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